un blog metereopatico come antidoto al covid? – 5

due righe di giustificazione ai miei lettori, e forse anche di scuse: dopo avere annunciato, per l’ennesima volta, che chiudevo il blog, rieccomi qui a scrivere.

ben aldilà del livello minimo che avevo promesso di mantenere (finire bortografia 2021, qualche borforisma sparso, il post settimanale sull’andamento dei morti da covid in Italia).

e devo qualche spiegazione, anche a me stesso.

. . .

un esame retrospettivo dimostra che queste crisi sono ricorrenti (quanti annunci di questo tipo ho dato? forse quasi uno all’anno).

e prevalentemente concentrate nel periodo invernale, cioè, per controsenso, proprio in quello in cui si trova più tempo per scrivere e anche per farsi leggere.

credo tuttavia di essere arrivato ad una spiegazione che si chiama meteoropatia.

è un disturbo che ovviamente non colpisce tanto i blog quanto i loro autori, che sembrano particolarmente sensibili alle condizioni meteo e particolare alla diminuzione della luce, prima di tutto psicologicamente, ma in casi estremi anche fisicamente.

cosa che mi pare di poter convalidare in me con osservazioni empiriche:

la demotivazione ricorrente, anche se diventata più forte con l’età, nei periodi dell’anno quando la luce cala o anche soltanto nelle giornate di pioggia;

il pesante malessere con cui ho vissuto i primi mesi dei miei sette anni in Germania, prima di abituarmi al clima di lassù – lo attribuivo alla solitudine di una specie di esilio, ma forse contribuiva anche la mancanza di luce;

il bisogno, da allora diventato compulsivo, di fuggire verso i paesi del sud dell’Asia, per ritrovare sole ed entusiasmo.

quindi, per chi non lo avesse ancora capito, quelle dichiarazioni suicidarie del mio blog sono da prendere come esclamazioni di dolore e malessere del suo meteoropatico autore.

inutilmente cerco di trasformarle in propositi seri, come pure sarebbe il caso di fare.

. . .

intanto che scrivevo il post, peraltro, tempesta di whatsapp:

due vicini con i quali abbiamo festeggiato la mezzanotte di capodanno assieme a mio figlio hanno il covid, nonostante quel giorno avessero fatto il tampone prima di venirci a trovare;

in contemporanea una nipotina, figlia della figlia col covid, che doveva venire a trovarmi oggi con padre e sorellina, dopo un tampone negativo dell’altroieri, ha dovuto rinunciare perché stamattina si è risvegliata con la tosse (dopo avere passato la giornata di ieri con la nonna materna…) e sto insistendo perché le rifacciano il tampone anche oggi; ma mia figlia nicchia, tanto sono tutti vaccinati: come se non lo fosse anche lei, che intanto sta in isolamento e chissà per quanto!

l’altro giorno la nipotina è scesa a giocare nel giardino condominiale con un’amichetta (peraltro la madre era stata bene avvisata che l’altra mamma, cioè mia figlia, era in isolamento per covid); e oggi il fratellino della compagna di giochi, rimasto in casa, è positivo, mentre né lei né l’amica lo sono.

ma i tamponi servono a qualcosa?

a guardarsi intorno, pare che non ci sia oramai quasi famiglia dove non ci sia almeno un positivo.

e l’Italia sta finendo in un lockdown di fatto per avere rifiutato forme di isolamento preventivo, sostituite dalla falsa speranza di vaccini e tamponi e dalla folle idea del greenpass.

. . .

per cui, che volete che vi dica? varrebbe la pena di riprendere il blog del tutto.

scrivere tutti i post mentalmente accantonati in questi giorni, se questo dovesse dare anche un modestissimo contributo a tenere chiuso in casa almeno qualche mio lettore

. . .

commenti al blog originario:

Salvatore Stringari 6 GENNAIO 2022 ALLE 11:41
ecco abbiamo in comune la meteopatologia … fuggire alla ricerca del sole… ciao a presto

corpus2020 6 GENNAIO 2022 ALLE 16:22
sapere che un problema lo si ha in comune con altri ne diminuisce il peso. – meno male… (egoisticamente parlando).

. . .

giomag59 6 GENNAIO 2022 ALLE 15:27
Personalmente sono contento se ci ripensi, la meteoropatia è una spiegazione più che comprensibile, anche se in realtà non c’è bisogno di alcuna spiegazione, sei padronissimo di fare come vuoi e comunque se abbandoni il blog togli qualcosa a tutti noi (con questo non voglio farti sentire in colpa, eh!) Io sto notando che ormai di certi argomenti si può parlare solo nel blog; io non ci riesco più nemmeno a casa, con i miei, anche stamattina ho litigato e ho deciso di tacere per sempre. Le ultime misure sono chiare, sulla falsariga di quanto detto beceramente da Macron: chi rifiuta le imposizioni vaccinali non è da considerare cittadino italiano, e nemmeno lavoratore. Oggi parlavo con un prete che ce l’aveva con i no-vax (categoria semplificativa che comprende pochi fuori di testa e tanti ragionevoli che si pongono domande, ma per media e politici sono tutti terrapiattisti e fascisti) , e quindi chi non si vaccina forse non è nemmeno cristiano. Non è figlio di Maria, non è figlio di Gesù, quando muore va laggiù, va laggiù da quell’ometto che si chiama diavoletto. In Inghilterra psicologi al servizio del governo hanno ammesso di aver usato metodi da regimi totalitari di condizionamento di massa per orientare gli inglesi a vaccinarsi: hanno esagerato però, e hanno creato la psicosi. Da noi è pure peggio: ogni sera i TG sono interamente dedicati al Covid, il titolo d’inizio è “Nuovo record di contagi” e grazie al cavolo se si fanno sempre più tamponi; fa niente se il contagio è un raffreddore. Mi sa che divento meteoropatico anch’io e scrivo solo di Olena & co. …

corpus2020 6 GENNAIO 2022 ALLE 16:38
il problema non è tanto scrivere o non scrivere, perché in effetti non dovrei render conto a nessuno, anche se poi il fatto di essere letto e commentato crea certamente un legame, quanto di dare degli annunci non seguiti dai fatti: devo imparare a starmene zitto su questo punto; ma è che quando lo dico sono davvero convinto.

sono più fortunato di te perché almeno in famiglia riesco a discutere senza litigare (al massimo alzando la voce, ma a me capita spesso…) sia con la figlia pro-vax, sia con gli altri due più versatili, per dire così, sia con la nuora no-vax.
ovviamente i problemi maggiori li avrei con la prima, dietro la quale scorgo l’ombra attiva della ex-moglie intollerante e sempre diffamante nei miei confronti (qualche frammento di giudizio fanatico e astioso mi arriva comunque…; ma per fortuna ci siamo separati e poi abbiamo divorziato già da decenni, e segno ancora una volta un punto a favore della scelta…).

sono più fortunato di te anche nelle discussioni che ho nel villaggio, ma forse dipende dal fatto che non frequento la chiesa (anche se comunque saltuariamente qualche offerta alla parrocchia la faccio): qui attorno vaccinisti convinti non ne ho trovati, anzi il presidente dell’Associazione locale degli Alpini condivide del tutto le mie posizioni; forse gli altri non entrano in discussione per riguardo? non so: comunque anche chi è vaccinato dice di averlo fatto soltanto per costrizione. anche il sindaco che è pro-vax per dovere d’ufficio, rispetta le mei posizioni e il medico di base mi pare rassegnato.

su Macron, ecco un post solo pensato che accenno: stiamo vivendo l’equivalente del 1914 quando le socialdemocrazie e i partiti democratici di un secolo fa si schierarono con la guerra mondiale e posero le basi della scissione leninista e della rivoluzione bolscevica: non deve farci paura restare in minoranza, perché il futuro siamo noi.
questi finti democratici che decidono di lucrare su un apparente consenso del momento potrebbero scavarsi la tomba politica con le loro mani: basta soltanto che il grande inganno vaccinale diventi evidente…

per chiudere, ti pregherei di non scrivere soltanto di Olena perché – non offenderti – lì non ti leggo per una certa ritrosia generale ai romanzi, tanto più di questi tempi…

giomag59 6 GENNAIO 2022 ALLE 22:26
Ah, ah, no non mi offendo, ma lì scrivo per divertirmi io…

corpus2020 7 GENNAIO 2022 ALLE 11:00
come jikjik, allora, e quindi copio e incollo da un commento a lui:
scrivere per divertimento personale credo che sia il segreto principale per scrivere bene, anche se non è certamente il modo migliore per avere successo. oggi gli scrittori che finiscono nell’editoria ufficiale non scrivono per se stessi, ma per il mercato, e dunque sono saporiti come i cibi da supermercato.

giomag59 7 GENNAIO 2022 ALLE 15:33
Scrivere una storia a puntate su un blog è senz’altro soddisfacente, specie se si trova qualcuno che la legge e magari fa dei commenti, riuscendo persino a indirizzarne lo sviluppo… d’altro canto si corre il rischio (e a me capita spesso) di perdere la direzione: magari parto con un’idea e finisco con un’altra, do’ troppo spazio a qualche personaggio, incorro in incongruenze o ridondanze. Poi io scrivo pensando più che altro al teatro, poche descrizioni _ che mi annoiano _ e molti, forse troppi, dialoghi. Non ci farò mai i soldi, ma la mia vanità è appagata quando alla fine mi faccio stampare il libriccino e me lo metto in libreria tra Dostoevskij e Camilleri 😁

corpus2020 7 GENNAIO 2022 ALLE 16:59
ah, vedo che vai leggero, quanto ad aspirazioni… 😉

lo sai che anche Collodi ha scritto Pinocchio al modo che dici tu? non esistevano i blog allora, ovviamente, ma lui lo pubblicò all’inizio a puntate su un quotidiano e le lettere al giornale contribuirono a determinare la storia: infatti lui due volte si stufò del personaggio e cercò di farlo morire. ma in questi casi arrivavano valanghe di lettere di protesta ed era costretto a farlo risorgere in qualche modo e a continuare la storia. così, da ultimo, per chiuderla davvero, non gli restò che trasformare il burattino in bambino, con enorme vantaggio del valore simbolico della storia, che è diventata un classico universale ed è anche un meraviglioso ritratto dell’Italia contadina di quegli anni.

quanto al tuo odio per le descrizioni, lo condivido. io faccio il narratore solo dei miei viaggi, ma appena posso (e se non perdo foto e riprese) intreccio il racconto parlato con quello visivo…
faccio conto di finire la trascrizione del primo volume di questi racconti entro fine mese…
ma anche io scrivo soprattutto per me stesso; e infatti ho scelto delle formule narrative che rendono il libro proprio difficilmente leggibile e forse soltanto sfogliabile, fermandosi qua e là come capita…

. . .

Maria 6 GENNAIO 2022 ALLE 16:08 MODIFICA
Mi fa piacere 😁
non so se già lo dissi a te o ad un altro blogger, ma anche nel mio quartiere di periferia siamo circondati da positivi.
Eh sì, i tamponi non sono sempre affidabili, il migliore sarebbe il molecolare che comunque va fatto dopo qualche giorno dal contatto con un positivo, perché subito non registra nulla… ammesso che ci dica poi il vero, visto che si dice che ci siano molti falsi positivi, come sosteneva il dott. Marco Cosentino.

corpus2020
6 GENNAIO 2022 ALLE 16:23 MODIFICA
qui semmai si parla di falsi negativi, visto che il covid è accertato. grazie per il resto…

. . .

ijkijk 6 GENNAIO 2022 ALLE 17:35 MODIFICA
Bentornato.
Immaginavo saresti tornato, anzi ne ero sicuro. Generalmente chi smette di fare qualcosa smette e basta senza annunciarlo neppure a se stesso. Si smette ci si accorge anni dopo di avere smesso. Come quando ritrovi un maglione nell’armadio che non metti da 10 anni e solo allora ti viene in mente che avevi quel maglione e che un giorno lo hai messo per l’ultima volta senza sapere che era l’ultima.
L’esempio non è a caso perchè io faccio proprio così con i vestiti, annuncio a gran voce che questa camici la metterò per l’ultima volta poi che la metterò nel sacco degli stracci e poi due mesi dopo è ancora li nell’armadio perchè ci ho ripensato e che i fondo quella camicia non è male etc. etc.

corpus2020 6 GENNAIO 2022 ALLE 18:33 MODIFICA
bellissimo! mi hai fatto sorridere…

tra parentesi e a proposito del post appena scritto, in cantina ho appunto anche trovato un mezzo baule di vestiti dimenticati…

ma come la mettiamo con le confezioni di cibo aggressive di cui parli nel tuo blog?
https://stuporifelini.wordpress.com/
non ho potuto metterci sotto nessun like, ovviamente…

ijkijk 6 GENNAIO 2022 ALLE 20:46 MODIFICA
Spero che la negazione del like sia dovuto al contenuto triste e distopico del racconto e non a cadute di stile o altri errori. Scrivo poco e per diletto e ci tengo a non apparire uno scrittore improvvisato anche se in realtà lo sono.

corpus2020 7 GENNAIO 2022 ALLE 10:55 MODIFICA
certamente è dovuta al mio amore per i gatti, peraltro condiviso con te.
il tuo racconto è scritto in modo molto originale, quasi nella forma impersonale di una relazione scientifica e questo contribuisce a renderlo emotivamente efficace, per reazione del lettore, almeno secondo me.

scrivere per divertimento personale credo che sia il segreto principale per scrivere bene, anche se non è certamente il modo migliore per avere successo. oggi gli scrittori che finiscono nell’editoria ufficiale non scrivono per se stessi, ma per il mercato, e dunque sono saporiti come i cibi da supermercato.

jkijk 6 GENNAIO 2022 ALLE 20:55
Non posso fare a meno di farti notare che quello che sta succedendo è talmente distopico che nessuna opera di fantasia ha preconizzato uno scenario simile a quello attuale. Forse in qualche romanzo di John Brunner ho letto qualcosa di vagamente assimilabile ma immagino che tu non sia un lettore di fantascienza, o almeno un lettore forte come lo sono stato io in gioventù. Come si suol dire, la realtà sta superando la fantasia, anzi la sta sorpassando a tutta velocità da sinistra sulla corsia di emergenza!

corpus2020 7 GENNAIO 2022 ALLE 10:59
no, hai ragione: sono un lettore di fantascienza molto misurato, e non saprei neppure dirti bene perché, dato che il genere mi piace. ma in generale leggo poco i romanzi, come dicevo a giomag59.

quanto agli scenari distopici, dai un’occhiata all’ultimo post di ieri, se non l’hai ancora fatto…

. . .

gaberricci 7 GENNAIO 2022 ALLE 10:34
È un problema talmente serio che la zona del mondo con più suicidi rispetto alla popolazione è la Groenlandia, e che in Svezia alle fermate dell’autobus ci sono lampioni che emettono minime quantità di luce UV (se non vado errato) allo scopo di prevenire questi problemi. D’altronde, la nostra specie è nata in Africa, e questo vorrà pur dire qualcosa.

“Mi piace”

corpus2020 7 GENNAIO 2022 ALLE 11:19
ottime integrazioni delle mie riflessioni, grazie.

Un commento

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