le convinzioni emotive, che espressione assurda: che cos’hanno a che fare le convinzioni con le emozioni?
le convinzioni ben documentate non dovrebbero al contrario agire come antidoto alle emozioni?
le emozioni ci fanno compiere scelte rapide e senza una valutazione razionale della situazione, che comporta tempo e fatica mentale.
molto spesso funzionano bene, ma bastano quelle volte in cui le emozioni non sono appropriate alle situazioni per farci del male. le scelte emotive sono pericolose, quando non sono efficaci: a volte perfino potenzialmente mortali.
. . .
ma gli esseri umani presumono di essere razionali fin dal nome che danno alla loro specie: sapiens sapiens; ci si aspetterebbe dunque che evitino accuratamente le decisioni emotive e scelgano motivatamente quelle rigorosamente razionali.
ma non funziona così: la nostra mente si è sviluppata per la sopravvivenza nella savana, non per la speculazione filosofica; e ho già avuto modo di osservare che nella savana non ti fermi ad analizzare con calma se quel fruscio nell’erba possa essere davvero un predatore che si avvicina furtivo o soltanto il rumore del vento che trascorre:
fuggi e basta, e per fare questo ti serve il terrore.
. . .
però noi pretendiamo di essere razionali lo stesso, e almeno alcuni di noi possono perfino capire che questo modo di far funzionare la mente è primitivo ed esposto ad errori, che possono essere anche gravi:
se quello era il fruscio del vento, la fuga potrebbe proprio portarti incontro al predatore, oppure quello poteva essere un primo predatore che ti spinge verso un suo compagno, agendo in modo coordinato con lui.
quindi sappiamo bene, in astratto, che si deve agire sulla base di convinzioni e non di emozioni.
ma l’emotività, che guida le nostre scelte e che ci rende succubi di chi sa manovrarla per i propri usi, trova un altro modo per farsi strada: sono le convinzioni emotive, appunto, un comportamento mentale che si colloca al confine fra razionale ed irrazionale.
ma che cosa sono le convinzioni emotive?
procura a qualcuno una emozione molto forte, e questa si stamperà nella sua mente come una convinzione indistruttibile, ma chiamalo pure un pregiudizio.
. . .
lo dimostrano le discussioni che conduciamo ogni giorno; quelle che si svolgono sul blog hanno il vantaggio di restare registrate.
faccio un paio di esempi:
.1. Russia e Ucraina.
se riesci a ferire emotivamente qualcuno con le immagini di una strage attribuita ai russi, questa emozione si stampa nella mente come una convinzione: l’esercito russo di Putin ha fatto quella strage.
poi possono arrivare le prove del contrario; ad esempio, il numero di codice del missile che l’ha provocata, che è ucraino.
ma questo non riesce a scalfire la convinzione che quella strage è russa (vale ovviamente anche l’esempio possibile inverso) e la mente che si considera razionale inventerà le sue ipotesi per non contraddire la convinzione emotiva: quel numero può essere stato stampato apposta dai russi, ad esempio…
e vale anche al contrario, ovviamente: posso oppormi ad un fatto che mi colpito emotivamente proprio perché penso che sia stato costruito artificialmente proprio per questo scopo.
chi si schiera in maniera acritica nella guerra tra Russia e Ucraina ed è emotivamente convinto che bisogna contrapporsi all’una o all’altra ad ogni costo, potrà accettare razionalmente un dato che mostri le responsabilità della parte che sostiene, ma poi semplicemente li dimentica, perché disturbano la sua convinzione emotiva.
. . .
ma faccio un altro esempio: 2. covid.
ti è stata trasmessa l’emozione che la pandemia covid sia gonfiata, che qualcuno lo abbia fatto per perseguitarti e limitare le tue libertà; questa emozione si trasforma in convinzione.
ora fai il caso che in una discussione qualcuno ti citi lo studio indipendente inglese che, su precise basi statistiche estrapolate da un campione, calcola i morti reali della pandemia nel mondo a circa il triplo delle cifre ufficiali, cioè circa 20 milioni, oppure i dati ISTAT ufficiali italiani del 2020 che vedono un eccesso di 100mila morti sulla media degli anni precedenti: numero ben superiore ai 75mila registrati per covid dall’Istituto Superiore di Sanità.
porta pure questo dato nella discussione con chi è convinto emotivamente che i dati dei decessi covid sono gonfiati; non troverai obiezioni: sarebbe lungo e faticoso farle; al massimo i dati verranno messi in dubbio genericamente: operazione che non costa troppa fatica.
ma torna sulla discussione dopo qualche tempo con quella stessa persona che ha accettato senza obiezioni la tua osservazione: ritroverai la stessa convinzione emotiva, non scalfita minimamente dai dati contrari.
il dato contrario è stato semplicemente cancellato dalla mente.
è lo stesso esempio visto nel caso precedente: i dati non modificano le emozioni e sono le emozioni che fondano le convinzioni.
. . .
purtroppo la mente umana funziona essenzialmente per convinzioni emotive, cioè per pregiudizi emotivamente consolidati, e questi sono indistruttibili razionalmente.
chi riesce a creare un pregiudizio ancorato emotivamente ha acquistato un controllo di quella mente, da cui ben difficilmente ci si può liberare.
e sicuramente non lo può fare, semmai, qualcun altro: la liberazione dal pregiudizio emotivo può farlo soltanto la mente che ne è impregnata, perché, per farlo, deve superare l’emozione che l’ha profondamente impregnata e condiziona il suo modo di pensare.
La prima impressione emotiva è quella che conta.
"Mi piace""Mi piace"
proprio così, e i suoi effetti non si cancellano più.
per questo, per difendere la propria libertà mentale, la prima mossa è di spegnere la tv e di non guardare video ricevuti via social, perché la comunicazione video ha un grado potenziato di azione emotiva.
non è la stessa cosa leggere la notizia di un massacro e vederlo.
non a caso i nostri quotidiani online si sono trasformati in contenitori di video, perché questo gli permette di svolgere molto meglio la loro azione di condizionamento dei loro utenti.
"Mi piace""Mi piace"
Credo che la razionalità sia poco meno che un’illusione a cui ci ancoriamo per avvallare quello che abbiamo gia deciso in base ad emozioni e pregiudizi. Lo vedo in altri e lo vedo in me che mi pensavo piu assennato della media a leggere i numeri e prendere decisioni conseguenti. Questi 2 anni di dati sulla pandemia hanno fatto affiorare quanto ci affidiamo alla razionalità ed è risultato che lo facciamo abbastanza poco.
Per non dire che ci sono persone che rifuggono dichiaratamente la razionalità come la perdizione, e non sono poche, come se l’esercizio del pensiero razionale fosse disumanizzante e dannoso.
"Mi piace"Piace a 1 persona
mi limito a cliccare mi piace, non perché non voglia dare una risposta, ma perché mi trovo del tutto d’accordo.
la razionalità è soltanto un modo particolarmente sgradevole di dare voce ai propri istinti.
"Mi piace""Mi piace"
Selezione naturale docet.
"Mi piace""Mi piace"
la partita della selezione naturale fra ragione ed istinti mi pare tutta aperta…
"Mi piace""Mi piace"
Sì, la perdita non è stata spontanea perché l’umano subisce l’influenza di altri umani, mentre gli animali si adeguano alla natura.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Certo che puoi. 😀
"Mi piace""Mi piace"
Gli umani hanno perso istinto e fiuto, mettendo al loro posto l’emozione.
"Mi piace"Piace a 1 persona
questo commento è così incisivo ed acuto, che mi piacerebbe inserirlo tra i miei borforismi, riprendendo quella specie di sotto-rubrica che aveva una volta: i borforismi degli altri.
posso?
aggiungerei soltanto qui nel commento, che la perdita non è stata del tutto spontanea, ma è stata perseguita nei secoli dall’ideologia religiosa ed oggi è potentemente alimentata da fenomeni cone la cancel culture o il politicamente corretto, che mirano palesemente a creare un modello di uomo debole istintivamente e facilmente controllabile, anche in vista dei tremendi sconvolgimenti ai quali andiamo incontro.
"Mi piace""Mi piace"