uno strano commento ad uno strano videclip – 233

una delle mie strane scelte da videomaker è stata di montare qualche anno fa, nel 2010, in successione, le rare riprese di repertorio, che si hanno, dei papi dal Leone XIII a Pio XI.

non saprei dire neppure bene perché l’ho fatto ed anche nel post nel mio blog di allora, che lo presenta ai lettori, non ho spiegato la mia scelta allora e oggi non ne so più dire i motivi: https://corpus0blog.wordpress.com/2020/01/30/aggiornamento-dei-miei-video-su-you-tube-cor-pus-81-bortoblog-68-1-agosto-2010-650/.

però questo mio video brevissimo, che dura meno di un minuto, con i suoi 28mila clic, è il quarto più popolare dei miei, che naturalmente non lo sono proprio, generalmente: https://www.youtube.com/c/bortocal/videos?view=0&sort=p&flow=grid

ed è anche uno dei più commentati, del resto da gente piuttosto strana: fanatici papisti, di solito, o comunque bigotti.

nelle immagini di Pio X ho forse cercato di ritrovare, in chi lo accompagna, il fratello del mio nonno paterno, che ne fu confessore e il papa si portò con sé in Vaticano, ma neppure questa è una valida motivazione.

. . .

ma resto sconcertato a ricevere oggi questo commento, firmato addirittura St. Michael the Archangel:

“A time when modesty was practiced, and people were not confused if they were male or female.”

la modestia del vecchio apparato papale proprio non mi risulta in queste immagini.

quanto alla presunta chiarezza sui propri orientamenti sessuali che vi sarebbe stata nel passato, vorrei che davvero l’avessero avuta tutti i quattro papi che sfilano in questo videoclip.

2 commenti

  1. Sulla presunta chiarezza sessuale del passato ne avrei da dire! Basti sapere che il ruolo di genere non necessariamente coincide con le proprie preferenze sessuali. Anche perché il ruolo di genere è imposto, e neanche tanto tacitamente, dalla società. Paradossalmente, nel passato erano molto più aperti e tolleranti di oggi.

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    • ti do ragione sull’ultimo punto, per avere vissuto la mia infanzia negli anni Cinquanta, ufficialmente sessuofobici, ed avere conservato dei ricordi precisi di una libertà di pensiero e di comportamenti che oggi neppure immaginiamo.
      del resto furono gli anni di Pasolini, di Sandro Penna, di Saba.
      e, paradossalmente, la stessa cosa ho verificato quando sono stato in Iran, nella morsa apparente del perbenismo morale islamista…: che libertà reale, dietro l’ossequio formale alla morale dei bigotti!

      chi non ha altri termini storici di paragone non si rende conto di vivere oggi in Occidente in un’epoca di moralismo bigotto insopportabile, ammantato della finta tolleranza che già Marcuse aveva messo alla gogna filosoficamente negli anni Sessanta.

      ti do ragione anche sul primo punto, chiaramente: un conto è sentirsi maschio oppure femmina, o in qualche altro stato intermedio, un conto diverso è avere delle preferenze erotiche.
      ci sono maschi dal punto di vista fisico, che possono sentirsi femmina, ma in quanto femmina desiderare le donne, da lesbiche; e via via in tutte le casistiche possibili.
      la falsa tolleranza è quella di una cultura che definisce scrupolosamente tutte queste varianti e poi le ammette, anzi le rivendica; la vera libertà è quella di chi ammette che tutte le scelte sono da ammettere (a parte quelle che si risolvono in violenze contro altri/e) e ce quindi non serve neppure molto classificarle.

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