questo grafico mostra il futuro riscaldamento progressivo del sole come lo prevedono gli studi scientifici.
le temperature della nostra stella cresceranno ancora per tre miliardi di anni, come hanno fatto da quando si è formata, prima che il Sole inverta la tendenza e cominci a raffreddarsi.
e alla fine diventerà una gigante rossa, estesa nel diametro oltre l’orbita terrestre fra sei miliardi di anni circa.

ma noi riusciremo ad anticipare il risultato ben prima.
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quanto alla zona abitabile del nostro sistema solare, è calcolata in modo molto generico e grossolano: indica quella parte di spazio attorno ad una stella nella quale l’acqua può restare allo stato liquido su un pianeta, quindi considera abitabili tutti i pianeti con temperature superficiali tra zero e 100 gradi.
inoltre non è in grado di considerare altri fattori decisivi per definire il clima superficiale, come il tipo di atmosfera o l’inclinazione dell’asse di rotazione, per non parlare poi di un fatto molto particolare ed eccezionale come la presenza di una grosso satellite come la Luna, nato da uno scontro planetario nell’epoca di formazione del sistema.
anche Marte, secondo questo tipo di definizione o la Luna rientrano nella zona abitabile del nostro sistema solare, eppure non sembrano così adatti a sostenere la vita.
d’altra parte da anni cerchiamo il pianeta gemello perfetto per la nascita della vita e ne abbiamo un proprio davanti alla porta di casa, astronomicamente parlando, ed è Venere, quasi identico a noi e non troppo più vicino al Sole, ma con temperature superficiali di più di 400 gradi per l’effetto serra della sua temperatura ricca di anidride carbonica.

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quindi non è per niente confortante che la Terra sia attualmente verso il bordo di una zona abitabile così intesa e mentre procede la tendenza al riscaldamento del Sole sia pure in tempi astronomici.
la consapevolezza della precarietà della civiltà umana, per questo, ma anche per altri motivi più prossimi e stringenti, dovrebbe diventare la stella polare della nostra idea della vita.
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La nostra vita è breve e triste;
non c’è rimedio quando l’uomo muore,
e non si conosce nessuno che liberi dal regno dei morti.
Siamo nati per caso
e dopo saremo come se non fossimo stati:
è un fumo il soffio delle nostre narici,
il pensiero è una scintilla nel palpito del nostro cuore;
una volta che sia spenta, il corpo diventerà cenere
e lo spirito svanirà come aria sottile.
Il nostro nome cadrà, col tempo, nell’oblio
e nessuno ricorderà le nostre opere.
La nostra vita passerà come traccia di nuvola,
si dissolverà come nebbia
messa in fuga dai raggi del sole
e abbattuta dal suo calore.
Perché passaggio di un’ombra è la nostra esistenza
e non c’è ritorno quando viene la nostra fine:
il sigillo è posto e nessuno torna indietro.
Venite dunque e godiamo dei beni presenti,
gustiamo delle creature come nel tempo della giovinezza!
Saziamoci di vino pregiato e di profumi,
non ci sfugga alcun fiore di primavera.
Libro della sapienza di Salomone, 2, 1-7
[…] il destino climatico terrestre – 369 16 settembre 2022 […]
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La presenza di un satellite come la luna facilita sicuramente lo sviluppo della vita per gli influssi mareali e la conseguente creazioni di ambienti asciutti e bagnati in sequenza ma non è determinante. Le maree avvengono anche su pianeti privi di satelliti a patto di avere una rotazione sul proprio asse.
Ed in ogni caso vita ne sa piu di noi su dove trovare le condizioni giuste e favorevoli.
Sono convinto che prima o poi la vita verrà trovata al di fuori della terra, spero solo che quel giorno io sia ancora vivo e senziente.
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anche io sono convinto che la troveremo certamente; magari l’abbiamo anche già sotto gli occhi, ma non sappiamo riconoscerla.
torno alla domanda del post: sappiamo bene che cos’è la vita?
forse potremo scoprila quando sapremo rispondere a questa domanda.
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Non sapevo che nel libro di Salomone ci fosse un passo che assomiglia così tanto a certe poesie di Orazio.
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non è proprio di Salomone il libro, è solo una falsa attribuzione (ovviamente); fa parte della bibbia cattolica e ortodossa, come parte dell’Antico Testamento, ma non della bibbia ebraica (o protestante: Lutero lo rifiutò).
e ovviamente cita queste idee con orrore e per dirne tutto il male possibile (a differenza che nel Qoelet, dove se ne trovano di molto simili, e considerate ispirate da Dio anche dagli ebrei.
ne ho parlato nell’ultimo post sulle origini del cristianesimo, dove trovi, all’inizio, la citazione completa: https://comma22corpus.wordpress.com/2022/09/13/una-nuova-trascurata-fonte-storica-su-jeshuu-nel-libro-della-sapienza-lannuncio-del-nuovo-regno-introduzione-19-364/
la mia ipotesi è che almeno una parte di questo testo (quella inziale) sia di mano del primo cristianesimo e contenga delle precise allusioni a Jeshuu.
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