non è una vittoria della destra… – 388

non sono impazzito, fatemi finire la frase, nel titolo non ci stava bene tutta:

non è una vittoria della destra…, è una disfatta di chi dice di non essere di destra.

. . .

in queste elezioni non c’era gioco: era evidente fin dall’inizio che la destra si presentava unita e gli altri no, e con la legge elettorale anti-costituzionale che ci ritroviamo, con questo i giochi erano già fatti.

ammiro chi è andato a votare, nonostante questo, pensando che il suo voto servisse a qualcosa e non soltanto a confermare i giochi già fatti e la legge elettorale truffaldina.

ma, per essere più sincero, un pochino lo compatisco anche.

. . .

ora i post-fascisti, con la Meloni, Salvini e Berlusconi, dovranno governare in un paese dove non sono affatto maggioranza reale e avendone contro le parti più vive, come molte grandi città, ma col sostegno dell’Italia provinciale e conservatrice.

è così del resto in tutto l’Occidente, oramai, o quasi.

ma da noi ci sarà una inedita netta scissione tra i rapporti di forza in parlamento, decisamente favorevoli a questa destra conservatrice premiata dalle elezioni, e quelli nel paese.

so bene che è scorretto aggiungere tutta la massa degli astenuti ad uno schieramento contrario alla destra vincente; però tra gli oppositori potenziali identificabili possiamo certamente calcolare almeno quella percentuale in più che non è andata a votare rispetto a quattro anni fa: è formata da cittadini che hanno posizioni forse più radicali anche di coloro che sono andati a votare contro.

ed è un altro 10% che va ad aggiungersi a quella percentuale di quasi il 50% che non ha saputo fare altro che disperdersi fra mille rivoli personalistici o pseudo-ideologici.

. . .

lei, il nostro nuovo capo del governo, la Meloni, avrà un’arma potente: un parlamento disposto a seguirla, e i giochi saranno fatti del tutto lì dentro, se il cosiddetto centro di Calenda e Renzi si accoderà ai progetti per spostare a destra definitivamente il nostro paese, anche col rischio del cambiamento della Costituzione.

non sarà facile per la Meloni governare contro un 60% circa di italiani, anche questi se non sono stati capaci di presentarsi altro che in ordine sparso e senza un chiaro programma di cose da fare, se ci sarà un’opposizione sociale capace di organizzarsi.

ma la lotta tra questi due momenti, se ci sarà, avrà un esito che ora non si può prevedere: troppe sono le variabili in gioco esterne.

la guerra, la crisi economica, la crisi climatica, l’andamento della pandemia, l’atteggiamento degli USA, abbastanza favorevole a lei, nel complesso – e la useranno come girmaldello anti-europeo -, e quello dell’Europa, invece critico, al momento.

ma questa scontata vittoria cambia anche gli equilibri europei e mette in crisi l’Unione Europea come l’abbiamo conosciuta, forse definitivamente.

. . .

in ogni caso, questi post-fascisti, estranei ed ostili alla Costituzione uscita dalla Resistenza, avranno una maggioranza netta e potranno fare molto di quello che vogliono, anche se poco di quello che hanno promesso a piene mani.

auguri di non riuscire a fare troppo danno, perché saranno comunque il governo del paese in cui viviamo tutti.

li giudicherò sui fatti e sulle scelte, che ho già criticato a suo tempo qui: come la nostra destra s-Programma Italia – 322, ma so fin d’ora che non saranno mai i rappresentanti di quella parte non piccola di popolo che non è andata a votare, anche per non sottostare alla vergogna di poter pensare di averli eletti in qualche modo.

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4 commenti

  1. Di fatto, astenuti o no, siamo il primo paese della vecchia Europa ad avere un governo a guida decisamente di destra. Non credo che ci si possa tanto permettere di stare alla finestra a giudicare su fatti e scelte. Mi sembra tanto un “lasciamoli lavorare” già visto. Da tutto questo spero che nasca qualcosa di buono ma al momento faccio fatica a immaginarlo. Io ricordo sempre il 2001 a Genova: la destra al potere è quella…

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    • dimentichi l’Austria, però è vero che è un paese minore e che non fa parte dei paesi fondatori dell’Unione Europea, anzi, in passato per un certo periodo fece parte dell’Associazione concorrente, l’EFTA, guidata dall’Inghilterra, che poi si sciolse e confluì.

      occorre pensare ai nuovi equilibri interni dell’Unione Europea, in cui l’Italia va a unirsi ai paesi balcanici e dell’Europa Orientale, ai quali del resto siamo perfettamente assimilabili per livelli culturali, salariali e di civiltà.
      sarà difficile sanzionare l’Ungheria, ad esempio, perché uscita dalla democrazia, visto che l’Italia si opporrà, volendo fare altrettanto, immagino.

      non credo proprio che si debba stare alla finestra, tutt’altro.
      il programma della destra lo conosciamo. è l’unico che ho analizzato per queste elezioni, visto che era l’unico di cui valesse la pena di occuparsi.
      https://comma22corpus.wordpress.com/2022/08/12/come-la-nostra-destra-s-programma-italia-322/
      mi sono astenuto, come credo molti altri che hanno fatto questa scelta, non perché neutrale tra i due schieramenti, ma perché credo che l’astensionismo sia la premessa di una opposizione più radicale, coerente ed intransigente.
      resto contrario soltanto alle opposizioni di tipo ideologico astratte e di principio, e favorevole all’opposizione su proposte concrete, chiare e comprensibili.
      sono sicuro che da questi partiti politici, che si ritrovano all’opposizione, tutti, senza differenza alcuna, non può venire niente di nuovo e che l’opposizione deve nascere dal sociale e dai movimenti, come appunto a Genova, oppure oggi dai movimenti giovanili sul clima.
      credo anche che Meloni dovrà tenere buoni i suoi, se non vuole bruciarsi subito, e che non dovremo fare la lotta anti-fascista classica a cui siamo preparati, ma inventarci temi e proposte nuove.

      in ogni caso, conti alla mano, non dare la colpa agli astenuti di questa catastrofe: anche se il 10% di nuovi astenuti, come me, avesse votato, dividendosi tra PD e 5Stelle, il risultato non sarebbe cambiato, visto: 1) la legge elettorale che c’è; 2) l’incapacità dell’opposizione alla destra post-fascista di unirsi, come la legge elettorale richiedeva.
      ripeto che il risultato era già scritto e il principale responsabile è Letta, che ha consapevolmente scelto di stare all’opposizione, e speriamo che al PD faccia bene stare cinque anni fuori dalla stanza dei bottoni. per non parlare di Renzi e Calenda, naturalmente, che hanno responsabilità anche peggiori, ma hanno dimostrato che non contano niente.

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      • Assolutamente, come sai anch’io sono stato in forse fino alla fine; e penso che non tutti gli astenuti avrebbero votato contro Meloni & c., anzi forse è andata anche bene.
        Sono stati fatti tutti gli sbagli possibili, e non da ora: il PD tra l’altro deve ringraziare che ci sono ancora tanti “vecchi” che hanno votato turandosi il naso, perché altrimenti avrebbe preso ancora meno.
        Spero davvero che l’opposizione faccia bene per ricostruire qualcosa; poi forse dobbiamo chiederci se gli italiani alla fine sono di destra, e la risposta è meglio non darsela perché forse Orban ci fa una pippa…
        è avvilente, considerando non dico la storia socialista e comunista, ma almeno quella cattolica.
        Io comunque mi riposiziono, non si sa mai! 🙂

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        • non ho capito come ti riposizioni, ma me lo dirai… o faccio finta di non avere capito o non ho capito davvero, non so.
          io non mi riposiziono, anche perché non è chiaro se ho UNA posizione, ahaha.

          gli italiani sono diventati di destra, un altro popolo addirittura rispetto a quello in cui io sono cresciuto e ho vissuto fino a cinquant’anni.
          il miracolo lo ha fatto Berlusconi, un grande plasmatore della storia.
          simile a Putin, Erdogan, Modi e via dicendo.
          ora che è rincoglionito, continua a dare le carte e forse ci farà ancora qualche sorpresa, ora che i suoi pupilli hanno superato a destra il maestro…

          ma non fidiamoci troppo degli italiani: erano tutti o quasi anti-fascisti fino al 1922 e poi fascistissimi o quasi, fino al 1943, e qualche mese dopo erano tutti antifascisti di nuovo. siamo un popolo di voltagabbana e non giurerei neppure che questo filo-fascismo rampante di adesso sia troppo solido.

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