come sta andando la quarta guerra globale? l’analisi di un catastrofista convinto – 436

La 101esima divisione aerotrasportata Usa è stata dispiegata in Europa per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale: è stata schierata in Romania, che fa parte della NATO e, come altri paesi dell’Europa orientale, si distingue per un animoso quanto incosciente spirito anti-russo (come si può verificare facilmente anche attraverso questa piattaforma blog).

potrebbe sembrare relativamente consolante per il momento che la Romania non confini con l’Ucraina salvo che per meno di un centinaio di km, all’estremo nord-est, sul delta del Danubio e sia lontana circa 200 km dal luogo delle principali operazioni militari in corso; in mezzo si trova la città di Odessa, ma soprattutto la Moldavia, che non fa parte della NATO e tollera l’esistenza di una auto-dichiarata repubblica secessionista della Transnistria, abitata da una maggioranza russa; entrambe si frappongono fra Romania e Ucraina.

ma l’ex presidente moldavo Igor Dodon accusato l’attuale governo del paese di prepararsi alla “liquidazione economica, morale e politica dello stato“, con l’adesione politica e militare della Moldavia alla Romania e alla NATO sta arrivando; del resto il rapporto fra Romania e Moldova, come si chiama il paese in rumeno, è molto simile a quello tra Ucraina e Russia, ed altrettanto confuso: ad esempio, la costituzione moldava dichiara che la lingua ufficiale dello stato è il moldavo, ma la Dichiarazione di Indipendenza, dall’URSS, di cui una volta la Moldavia faceva parte, stabilisce invece che è il rumeno.

quindi assisteremo a parti rovesciate a qualche tentativo rumeno di dichiarare che la Moldavia come popolo non esiste, come quella che fece Putin prima di inizare la sua guerra di aggressione, del tutto sproporzionata all’obiettivo di difendere la minoranza russa in Ucraina e i suoi diritti?

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comunque i 5.700 soldati americani della divisione non faticherebbero certo ad arrivare sul posto degli scontri.

ad un vecchio, come me, la cosa ricorda immediatamente certe scene della guerra nel Vietnam., iniziata in modo molto simile sessant’anni fa.

ma che cosa significa questa mossa inaudita?

cerco di frenare la paura che mi stringe la bocca dello stomaco e di ragionare.

non che la ragione serva a molto in queste situazioni, ma ognuno ha la copertina di Linus che ha.

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primo: è indubbiamente una mossa che aggrava il quadro delle terza guerra globale (le prime due furono le due guerre mondiali, combattute praticamente in tutto il globo; la terza, detta anche guerra fredda, quella giocata per quarant’anni dal 1949 al 1989 tra USA e URSS in tre diversi scenari militari particolari tra Corea, Vietnam e Afghanistan; le tre successive vittorie USA che hanno impostato, affermato e consolidato l’impero mondiale americano, che ora il resto del mondo non sopporta più.

la mossa è intimidatoria e viene compiuta dagli USA direttamente e non come azione NATO; anche questo è significativo, perché indica che non c’era accordo nell’alleanza, per farla.

può avvicinare l’inizio di una terza guerra mondiale estesa al pianeta: gli USA appaiono infatti molto nervosi perché chiaramente, spogliando i clamori della propaganda, la controffensiva ucraina non sta andando affatto come sperato.

finora non c’è stato nessun vero sfondamento del fronte russo, ma solo qualche ritirata limitata.

quanto alla Russia, l’attacco ucraino al ponte della Crimea ha quasi legittimato la reazione che sta vedendo la tragica devastazione delle strutture civili ucraine, sta togliendo l’energia elettrica a diverse città e gettando il paese nell’incognita di un inverno terribile di fame.

chissà se questo renderà Zelensky più disponibile a trattare; ma siccome agisce soltanto come fantoccio americano, niente autorizza a pensarlo. le sofferenze atroci del suo paese, dovute al criminale attacco russo, gli interessano poco.

ma che l’attacco russo sia stato un delitto contro i due popoli (che peraltro, entrambi, al momento pare che approvino entusiasticamente la guerra) non esime i governi dal cercare una soluzione diplomatica per evitare la strage e le sofferenze degli innocenti, ma pare che vi sia una sola autorità politica mondiale capace di dirlo chiaro, al momento, ed è la Chiesa di papa Francesco.

comunque la prospettiva americana non è certo questa: se la guerra fredda, la terza guerra globale, è durata quarant’anni, con questa siamo soltanto all’inizio; e le enormi risorse energetiche della Russia fanno gola, indubbiamente, per salvare l’american way of life.

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“Siamo pronti a difendere ogni centimetro del territorio della Nato. Portiamo una capacità unica. Siamo una forza di fanteria leggera ma portiamo con noi la mobilità, con i nostri aerei e assalti aerei. Seguiamo da vicino le forze russe”, ha affermato il vice comandante della divisione americana.

altri comandanti americani hanno dichiarato: “Se c’è un’escalation militare o un attacco alla NATO, siamo del tutto pronti ad attraversare il confine ed entrare nel territorio dell’Ucraina”.

questa frase è tremenda e spiega come mai questa spedizione non avviene nel quadro della NATO, ma è autonoma degli USA.

il trattato della NATO prevede l’obbligo degli stati contraenti di intervenire a difesa di uno stato membro soltanto se questo viene attaccato, ovviamente nel suo territorio; ma se è lo stato che ne attacca un altro, questo obbligo non c’è.

questo bisogna dirlo molto chiaro se la situazione dovesse precipitare, come al momento tutto fa pensare.

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lì sopra, infatti, si dichiara di voler intervenire non soltanto se qualche paese NATO venisse attaccato dalla Russia, ma anche se vi sarà una escalation militare, cioè se le cose continueranno ad andar male per l’Ucraina.

gli USA non possono assolutamente accettare né una sconfitta né un compromesso, vogliono una vittoria sul campo.

L’ex direttore della CIA David Petraeus non esclude affatto che gli USA prenderanno parte al conflitto in Ucraina, attraverso un contingente multinazionale: “Gli Stati Uniti e altri paesi possono rispondere in un modo o nell’altro, ma come una forza multinazionale guidata dagli Stati Uniti, non come una forza della NATO”.

almeno non succederà come in Serbia, che l’attacco a Belgrado venne fatto dalla NATO in prima persona, contro le delibere dell’ONU, contro lo statuto stesso della NATO e, per quanto riguarda l’Italia, anche contro la Costituzione.

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ma queste dichiarazioni sono tragiche perché esprimono fino in fondo la visione militarista dei rapporti mondiali che hanno gli USA, che ritengono di poter gestire la quarta guerra globale sul piano esclusivamente militare, dove hanno ancora una certa egemonia, trasformandola in terza guerra mondiale.

ma la guerra in corso è anche la prima guerra economica globale; e con questo veniamo al secondo punto.

gli americani stanno concentrando l’attenzione dei media sui suoi tradizionali aspetti militari, che al momento vedono una parziale riscossa dell’Ucraina contro la Russia, perché sono ancora convinti che si giochi lì, ma questa guerra è soprattutto economica, si svolge nel mercato dell’energia, e qui le cose si stanno mettendo molto male per l’Occidente.

sono anche convinto che un intervento diretto degli USA in Ucraina susciterebbe una ondata di sdegno mondiale che isolerebbe ancora di più gli americani e i loro alleati succubi, condannandoli a gestire una crisi economica veloce, fulminante, e senza altri precedenti che forse negli anni Trenta del secolo scorso.

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questa crisi è già in corso, al momento il paese più esposto è il Regno Unito, dove un inedito e sorprendente caos politico accompagna un collasso economico che sembra voler punire il paese che si è assunto il ruolo di punta di diamante dello schieramento occidentale anti-russo.

ma non possiamo illuderci che l’Italia non possa seguire a ruota, e con esiti ancora più devastanti, considerando la massa molto maggiore del suo debito pubblico.

ma il collasso economico di due paesi come questi e la loro dichiarata impossibilità di far fronte al debito pubblico determinerebbe certamente il collasso del sistema finanziario globale, con scenari da incubo.

ed è pacificamente prevedibile che in questo quadro anche la Cina potrebbe decidersi ad una azione di forza su Taiwan, ancora più criminale di quella russa nel Donbass, perché questa volta avverrebbe contro il sentire prevalente della popolazione locale e contro il suo diritto all’autodeterminazione.

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tutto questo delirio si sta sviluppando nello scenario globale di una crisi climatica che sta assumendo dimensioni spaventose e di una epidemia di covid che oramai si sta concentrando proprio in Occidente, in grazia della fallimentare e speculativa campagna vaccinale con vaccini americani tanto sperimentali quanto poco efficaci.

ma di questo parlerò meglio nel mio post settimanale sul covid di stasera.

per ora saluti e un augurio, che la prossima manifestazione pacifista del 5 novembre si possa fare ancora.

14 commenti

  1. Ammettiamo che gli Usa intervengano direttamente. Da che basi partiranno gli aerei? Quei paesi saranno immediatamente considerati cobelligeranti. E io comunque penso che se gli Usa decidessero di intervenire farebbero in modo di portarsi dietro la Nato, con qualche scusa o provocazione. Intanto è molto preoccupante l’allarme che i russi stanno facendo sulla preparazione di una bomba sporca da parte di Zelenskji, cosa che non sorprenderebbe troppo data la pazzia che ormai lo pervade. Ricordiamocene, perché tanto la colpa verrà data ai russi.

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    • faccio conto che partano dalla Romania, e magari anche dalla Polonia, e se la sbrighino fra loro…

      fra l’altro ho l’impressione che, sotto sotto, qualcosa si stia muovendo…

      certo, credo che gli ucraini dovranno trovare un modo per giubilare Zelensky.

      forse Biden fa il duro soltanto in vista delle elezioni…

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      • Certo che quell’uomo è invecchiato davvero male… Spero che gli americani siano lì solo per fare pressione, come al solito danno mostra di non conoscere la storia e di fregarsene, la Romania era al fianco di Hitler (come noi) nell’invasione dell’Unione Sovietica, i russi però non sono come noi, loro hanno la memoria lunga. Pensano che 5000 marines pieghino la Russia, quando non hanno cavato un ragno dal buco in Afghanistan? (Brutta bestia per tutti, peraltro)

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        • conto anche io che la mossa sia soltanto intimidatoria nelle intenzioni.

          ma se le buone intenzioni lastricano le vie dell’inferno, figurati quelle così così a che cosa possono portare.

          sono rischi assurdi, bisogna farla finita al più presto!

          però io credo che sottobanco qualcosa si stia muovendo e che tutto questo atlantismo europeo sia sempre più di facciata, a parte l’Est Europa e il Giorgio Melone… (ahah, ahha)

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          • Ma ci pensi negli anni ’70-’80 a fare questi peana all’atlantismo? Mamma mia come siamo finiti in basso. E la storia delle indagini sul North Stream, non è allucinante? Non ci fanno sapere la verità per il nostro bene. E certo, dovrebbero dirci che sono stati gli inglesi o gli americani, che ci hanno dichiarato guerra senza dircelo. Ma noi ce n’eravamo accorti lo stesso, però.

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            • non mi dire.
              sto guardando con estrema pena un mio coetaneo e compagno di liceo, co-fondatore del Manifesto a Brescia, completamente sbarellato pro guerra, dopo essere approdato al PD.

              e pensare che già al tempo dell’invasione argentina delle Falkland, stava dalla parte loro; e con quale coerenza oggi sta contro i russofoni che vivono in Ucraina.

              ho letto sul tuo blog dell’assenza dei giovani alla manifestazione pacifista da Como.

              purtroppo oramai manco dalla scuola da quasi dieci anni e non ho più il polso della situazione; io credo che oramai i più siano totalmente sequestrato dai social e che vivano in un mondo parallelo.

              chi non è nei loro social, non esiste proprio; oramai è una moda irresistibile.

              gli abbiamo anche allargato il diritto di voto, ma non serve a molto.

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              • Io avendo iniziato a frequentare ambienti di pensionati i giovani ormai li vedo poco… tra l’altro sto pensando di frequentare qualche corso dell’Università della Terza Età, tanto per abituarmi alla pensione. Però, nella cerchia di amicizia e parentela, riscontro che sì, i social influiscono molto: qualcuno pensa che cliccando dei like qua e la possano cambiare le cose, magari hanno ragione loro visto che la politica ormai si fa con i twitter… Anche il Covid ha influito molto, conosco diversa gente che fa proprio fatica ad uscire e partecipare alle attività di prima. Come dicevo, i cori (ma anche le bande, i gruppi teatrali etc..) hanno patito molto il periodo e continuano a patirlo. Mettiamoci anche che i giovani sono di meno, e si ritrovano di fronte sempre i soliti vecchi (voglio dire, nelle associazioni c’è gente che fa fatica a fare passi indietro, ma anche di lato) e loro vogliono essere protagonisti. E diciamocelo, quando organizzano i giovani le manifestazioni i “vecchi” che fanno? Pensiamo alla manifestazione che hanno fatto per protestare contro l’alternanza scuola-lavoro dopo che uno dei loro compagni era morto schiacciato da una lastra: li abbiamo lasciati soli, in pratica. E probabilmente hanno altre priorità: l’ambiente ormai è stato cancellato, ma loro ce l’hanno in mente. Certo che se scoppia la bomba atomica… confido che il 5 novembre ce ne siano tanti! Un’ultima cosa, da frequentatore delle parrocchie: nei paesi probabilmente va meglio, ma nelle città anche i volontari si sono ridotti drasticamente, alcune parrocchie devono pagarli, una volta sarebbe stato inimmaginabile. Poi al contrario vedi dei gruppi che si organizzano da soli, che vanno a vivere insieme in comunità e si dedicano ai senzatetto… chissà, sarà un rifiuto delle strade prestabilite, una qualche forma di ribellione anche questa? Comunque se non si danno da fare loro non c’è molta speranza, già siamo un paese di vecchi…

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  2. Per quanto mi riguarda , in quanto europeo, mi sento gia attaccato dall’attentato al gasdotto in mare e non ho bisogno di vedere i carri armati passare sotto alla finestra.

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    • vogliamo aggiungere anche gli attentati ai cavi sottomarini che sostengono la rete internet occidentale?

      stiamo in una spirale pericolosa e autodistruttiva, in cui l’importante diventa danneggiare il nemico, costi quel che costi.

      è una logica umana possibile, pensiamo ai terroristi kamikaze, e l’odio è un buon incentivo al suicidio.

      al fondo di questa deriva ci sta l’uso delle armi nucleari, anche a costo della distruzione globale.

      è vero che Putin è un uomo di potere, lucido, freddo e spregiudicato, ma ha dimostrato di avere già sbagliato alcuni calcoli, e non tutti i russi sono razionali come lui; potrebbe essere spinto al peggio, o al limite sostituito da qualche Medvedev peggiore di lui.

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