Etiopia, Addis Ababa, 26-28 giugno 2005 – quando si poteva viaggiare [bortoround 291-297] – 472

il primo degli ultimi miei sette giorni di post e video di viaggio sul mio blog parallelo bortoround nasce dalla prosecuzione della mia libera passeggiata per Addis Ababa domenica 26 giugno 2005.

si concentra adesso tra le gente della città e nei quartieri, a volerli chiamare così, di questa immensa vita popolare, incerta tra essere una zona urbana molto povera e degradata, uno slum vero e proprio, un accampamento quasi ancora tribale o una periferia molto agreste che arriva ad incunearsi nel pieno centro di una metropoli di 5 milioni di abitanti, grande cioè quasi due volte Roma.

gente di Addis Ababa. 26 giugno 2005. vintage – 291 7 novembre 2022

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poi la comparsa del sole cambia completamente il modo di proporsi della città ed anche il mio modo di guardarla, che diventa meno ossessivamente cupo.

sole e musica nelle strade di Addis Ababa. 26 giugno 2005. vintage – 292 8 novembre 2022

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il senso di colpa ritorna però al Museo Etnografico, per la sezione dedicata alla sanguinosa conquista e poi dominazione italiana dell’Etiopia dal 1935 al 1941, un tema che mi coinvolge anche personalmente, per la diretta partecipazione di mio padre a questi avvenimenti.

visita al Museo Etnografico di Addis Ababa. 26 giugno 2005. vintage – 293 9 novembre 2022

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poi il consueto riepilogo di tutti i video della giornata, assemblati fra loro, a costituire una sorta di breve diario visivo.

videodiario Addis Ababa. 26 giugno 2005. vintage – 294 10 novembre 2022

nota. questo video è stato rifatto rispetto al prima edizione, perché conteneva per errore all’inizio un breve video sul risveglio all’hotel, che però era stato datato in modo sbagliato; ora è stato ricostituito il primo video effettivo di quel giorno, questo, che adesso compare anche all’inizio del videodiario:

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a questi sensi di colpa sono affidate adeguate riflessioni il giorno stesso e anche il giorno dopo.

note di diario, o quasi, senza riprese. Addis Ababa, 27 giugno 2005. vintage – 295 11 novembre 2022

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inizia poi la giornata del 28 (anche se il video è ancora datato 26, per errore), con una visita al mercato all’aperto di Addis Ababa, il più grande dell’Africa.

verso Addis Merkato, Addis Ababa; qualche nota sul khat. 28 giugno 2005. vintage – 296 12 novembre 2022

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si passa poi anche ai padiglioni artigianali che stanno al coperto, facendo assomigliare Addis Merkato ad un bazar.

Addis Merkato, Addis Ababa e l’artigianato etiope. 28 giugno 2005. vintage – 297 13 novembre 2022

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devo chiedere scusa ai lettori di questo e dell’altro blog e agli spettatori dei video per l’enorme confusione che si è creata nelle ultime due settimane: alcuni video di questa settimana erano infatti stati presentati anche settimana scorsa con la data sbagliata del 26 giugno (rimasta anche nei video stessi, ma sarebbe un lavoro lungo e privo di senso rifarli solo per cambiare la data).

ora la datazione dei video è precisa e dunque anche la loro successione è stata modificata; di qui la ripresentazione con data 28 giugno di alcuni video già presentati con data 26 giugno.

in quella data sono stati sostituiti da altri montaggi fatti effettivamente con le riprese di quel giorno.

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ma su questo problema se ne è innestato un altro ben maggiore e oserei dire di portata ben più generale, e non solo per i dilettanti di montaggi video, ma per tutti i fruitori di informatica, cioè in pratica per tutti, come vedrete alla fine di queste riflessioni.

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ho acquistato windows 11 tre mesi fa, quando si è guastato il netbook che avevo in precedenza, sul quale avevo crackato una copia del vecchio classico e rimpianto videomaker di windows, che Bill Gates, senza nessuna spiegazione, decise di non aggiornare più qualche anno fa e di non riproporre nelle versioni successive di windows.

era un programma semplice, intuitivo, ma abbastanza ricco di possibilità operative, pur senza nessuna pretesa professionale.

nel trasferirmi i dati dal vecchio netbook al nuovo, l’informatico che gestì l’operazione mi avvisò che non gli era possibile trasferire anche i programmi, dovevo caricarli da capo, e poiché il vecchio videomaker non era più fornito da windows, né se ne trovavano più copie abusive in rete, ne sarei rimasto privo.

duro colpo, ma dentro il programma Foto di windows 11 era comunque presente una possibilità di montaggio video: molto grossolana, rozza, elementare, rispetto alla versione precedente, priva dell’80% delle sue possibilità creative, ma comunque utilizzabile per il tipo di video che io costruisco e che potete vedere qui sopra.

mi sono incazzato, ma ho fatto di necessità virtù; c’è voluto un rapido e duro apprendistato delle nuove regole interne, ma mi sono adeguato, pur maledicendo Bill Gates e ho continuato col mio hobby, certamente insignificante, ma comunque divertente per me.

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però mercoledì mattina, mi pare, aprendo come al solito Foto di windows per montarmi il mio breve video della giornata, ho scoperto che tutta la sezione dedicata ai montaggi video era scomparsa, senza nessun preavviso.

pensando che in virus avesse colpito e affondato il programma, corsa d’emergenza al negozio di informatica; e invece nulla di anomalo su questo piano, a meno di non considerare un virus Bill Gates, che aveva cancellato la parte più interessante del suo programma Foto senza avvisare nessuno, sempre che gli inviti ricorrenti delle settimane passate a procurarsi un nuovo programma windows per i video non fossero dei preavvisi.

comunque eccoci al caricamento obbligato del nuovo programma iper-semplificato di montaggio video climpclamp: un vero cesso che non consente di fare praticamente nulla di creativo.

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in alternativa l’informatico mi installa anche un altro programma di montaggi video, Camtasia, che ha ugualmente enormi limitazioni, ma non le stesse di Climpclamp.

quindi sto sperimentando un uso combinato dei due programmi, per compensare le diverse mancanze, ma anche così non arrivo a nulla di adeguato alle mie necessità,

consulto freneticamente diversi programmi anche a pagamento – oramai sono un tossico disposto a pagare per la sua dose di montaggi video quotidiana – ma sono uno peggio dell’altro; fa forse eccezione un programma Adobe, che però richiede un abbonamento minimo di 24 euro al mese.

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al momento il problema che pare irrisolvibile è l’impossibilità di aggiungere ai video musiche originali scaricate da Youtube.

può darsi che sia soprattutto imbranataggine mia, ma pare che le musiche devi sceglierle da un repertorio fisso deciso da loro.

l’esempio lo si vede sopra nel video del risveglio del 26 giugno, rifatto oramai con le nuove tecniche,

una vera tragedia per chi concepiva i suoi video di viaggio come strumento di accesso anche a mondi musicali, oltre che umani e culturali, differenti dal proprio.

potrei consolarmi dicendo che i video del mio canale potrebbero diventare presto antiquariato prezioso.

però ammetto che al momento la tentazione di mollare definitivamente i miei montaggi di viaggio è fortissima.

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in ogni caso, questo esempio racconta benissimo che cosa significa che i nuovi tecno-feudatari distruggono la democrazia:

nessuno consulta gli utenti per sapere se condividono le scelte dell’azienda,

e queste vengono compiute in pieno spregio di ogni diritto individuale:

io ho comperato windows quando conteneva un programma di gestione video, con certe caratteristiche, e non dovrebbe essere possibile togliermelo d’autorità, violando il contratto.

ma chi ama il modello dell’uomo solo al comando (anche un uomo di nome Giorgio Melone), prego si accomodi e veda bene a che cosa va incontro.

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in ogni caso questo banale e in fondo squallido episodio mi ha fatto toccare con mano fino in fondo di essere uno sconfitto, un uomo superato e privo di ogni potere.

qualcuno che deve togliere il disturbo al più presto.

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4 commenti

  1. Non scoraggiarti; stai fornendo una testimonianza concreta di quello che ci siamo detti un po’ di volte, ovvero che niente resterà di questo mondo digitale che ci era stato prospettato come eterno. Foto, video, racconti…
    Sull’Etiopia però prima che si perda tutto devo guardarmi i tuoi video perché l’ultima avventura di Olena sarà ambientata anche lì 😁

    "Mi piace"

    • pensavo (senza leggere… , mea culpa) che le avventure di Olena fossero finite. ma forse inizia una nuova storia? ambientata in Etiopia? mmm, stimolante… magari è la volta che lo leggo.

      però sui video devo deluderti: il mio soggiorno lì fu di lavoro, forse il mio viaggio più deludente in assoluto, con poche uscite nei dintorni stretti della città, perché arrivai lì a tre giorni dal colpo di stato, tra morti in piazza e uccisioni degli oppositori; l’ambasciata sconsigliava vivamente di muoversi; io disobbedii, soltanto con qualche sortita nei quartieri popolari. e a rivedere oggi certe facce e certi sguardi credo di essere stato un perfetto incosciente.

      comunque l’Etiopia fascinosa nei miei video non c’è: c’è l’Etiopia popolare soltanto, che ha soltanto la bellezza della miseria.

      ma in un video c’è la camminata solenne di una stangona che un po’ mi immagino potrebbe assomigliare ad Olena, ahaha, e potrebbe ispirarti…

      Piace a 1 persona

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