8 dicembre 2012 sabato 12:17
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la stanchezza di una settimana di tensioni molto forti sul lavoro mi spedisce a letto molto presto, oggi (o dovrei dire ieri?), dopo una cena familiare con figlio e relativa coniuge, e nipotini.
il gelo dei forse 300 metri che separano casa mia dalla sua è tale da farmi quasi pentire di essere uscito, ma i commenti con Ettore sui fiocchi che cadono ripagano del sacrificio.
sono in una età della vita dove questa tende ad accartocciarsi nel disinganno e nel disgusto; per quanto io rivesta il mio stato d’animo di motivazioni politiche, antropologiche e filosofiche, non posso affatto nascondermi che si tratta prima di tutto di un fatto biologico: invecchio; condividere la freschezza sentimentale ed emotiva di un nipotino che non ha ancora tre anni costringe ad uscire da questa amarezza che distacca dalla vita giovane e aperta degli altri.
si ritorna indietro…
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