chi radicalizza chi? – 5

qualcuno mi ha detto di recente che mi sto radicalizzando, nel blog (nella vita reale, invece, sto diventando più blando e rassegnato).

non è vero! è la stupidità che mi circonda, invece, che sta peggiorando, e molto più di me; io mi adeguo soltanto, seguendola come posso col mio sarcasmo.

ma questo è soltanto un segno di disperazione.

. . .

la follia collettiva è oramai così ramificata e capillare che per inseguirla almeno a sghignazzate non basta la giornata.

ma il gregge ottuso si adegua alle grottesche deformazioni propagandistiche della realtà, oppure la parte, non piccola, nel mondo reale, direi, che non se la beve, mediaticamente non esiste e dunque non esiste neppure nella META-realtà alternativa, che oramai sta prendendo il posto di quella reale

qualche esempio?

. . .

uno: Putin decide una tregua unilaterale di 36 ore per il Natale ortodosso? che razza di ipocrita, urlano i media concordi: bisogna capirli, è pura propaganda di guerra…

il vero pacifista sarebbe Zelensy, che rifiuta la tregua natalizia – cose da non credere…

del resto a lui, in quanto ebreo, che cosa importa il Natale? lo ha anche appena fatto spostare in Ucraina, in barba alle tradizioni ortodosse; anche se mi pare che tutto questo dimostri una separazione sempre più profonda dal popolo che pretende di rappresentare.

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un secondo esempio riguarda l’ondata propagandistica in corso sul covid e l’improvvisa criminalizzazione della Cina, colpevole soprattutto di essersela cavata alla grande finora, seguendo metodi diversi dalla strategia vaccinale improvvisata su vaccini sperimentali dagli effetti ignoti che l’America ha imposto all’Occidente e che dobbiamo tutti giurare essere stata la migliore.

oggi sono in ballo le nuove varianti, in realtà dalla pericolosità sconosciuta, ma date per sicuramente letali.

richiederebbero principalmente la ripresa di qualche precauzione sociale, in attesa che la situazione si chiarisca, non la grancassa su una pericolosità data per certa.

tutto questo serve chiaramente a sostenere, con i relativi profitti, la vacillante strategia vaccinale, giunta alla quinta dose, fra l’indifferenza quasi generalizzata, dato che si è ben capito che allo stato attuale questi vaccini servono a poco o a niente.

però si pretende controllo da chi arriva dalla Cina, dove le nuove varianti sono a meno del 5%, e non si fa nulla per chi arriva dagli USA, dove invece le nuove forme del virus sono al 41% dei casi.

dove stanno nascendo, allora, le varianti?

ma la propaganda martellante ha già fatto passare l’idea che, se il virus inevitabilmente evolve, e la strategia vaccinale ne accelera l’evoluzione e il successo delle varianti che aggirano i vaccini (elementare, Watson), questo deve essere oscurato all’opinione pubblica da una campagna che ha già pienamente raggiunto i suoi risultati.

e, se l’Italia arrivasse non preparata ad una recrudescenza del virus (che per ora è soltanto una possibilità), per via dell’irresponsabile allentamento anche delle precauzioni elementari, la colpa sarà evidentemente… della Cina!

. . .

un terzo esempio sta nella santificazione immediata di Ratzinger, mediatica, se non canonica, facendo passare addirittura per un nuovo dottore della Chiesa questo oscuro burocrate ecclesiastico, non privo di qualche eleganza espositiva, ma di tesi peraltro bislacche nel loro fondo.

spingono senza remore, nella mitizzazione del personaggio, opinion maker prezzolati che palesemente non si sono mai dati la pena di leggerlo e a malapena conoscono quello che ha fatto di concreto.

. . .

ma non vorrei ripetermi, sono stanco e stomacato; le mie lamentazioni e i miei sdegni non servono a nulla.

meglio farei ad occuparmi della fattoria e dei preparativi dell’orto per la prossima primavera, che del resto sembra già cominciata, con i crochi in fioritura nei prati con due mesi di anticipo.

anche qui la voglia manca, perché mi attendo una estate di piena siccità, che renderà inutile tutto il lavoro che posso fare oggi.

sarebbero queste le cose vere di cui parlare; sarebbe questa la richiesta da fare, che i fondi europei del PNRR siano destinati prioritariamente alla costruzione di bacini di raccolta e conservazione delle acque pure scarse delle precipitazioni piovose autunnali, in vista dell’estate.

ma che cosa ragioniamo a fare in una società del suicidio consumista programmato?

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6 commenti

  1. Il mio vicino d’orto è un vero complottista doc, tanto che arriva anche a sfiorare il terrapiattismo passando per le scie chimiche cospirazioni varie etc. e ovviamente profondamente no-vax. Ma è anche una persona simpatica e alla mano. Quando g lho chiesto se era contento che finalmente qualche cosa di torbido nella faccenda dei vaccini covid era venuto a galla e che i complottisti come lui potevano sentirsi almeno una volta, anche se non totalmente, dalla parte della ragione, mi ha risposto con un po di autoironia: “Non sono io che sono un complottista, sono proprio loro che fanno i complotti”
    Trasponendo, non sei tu che ti radicalizzi, è il mondo che è in mano agli imbecilli.

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    • 🙂

      sto in buona compagnia, alla fine.

      il mondo è un caos demenziale; leggo che il nuovo speaker repubblicano del Congresso, per farsi votare dai trumpiani, ha dovuto promettere una riduzione delle spese militari (e dunque anche degli aiuti all’Ucraina): questo significa che toccherà all’Europa e anche a noi, secondo gli americani, spedire più armi.

      ma sarà poi vero? uno dei drammi di questo nostro ultimo tempo è che non puoi più fidarti di quello che leggi…

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  2. È sicuro che ti stai radicalizzando! I tuoi racconti dalla fattoria sono imperdibili; le tue considerazioni sulla situazione dell’informazione, sulla politica e sul declino della società consumista sono preziose. Forse non serve più ragionare, o forse c’è rimasta poca gente con cui ragionare, però qualcuno deve pur farlo. Ti tocca, caro radicale!

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    • ti ringrazio, caro giò.

      le cronache della fattoria ho deciso di chiuderle. mi farai fare come successe a Collodi, che non riusciva a finire il suo Pinocchio a puntate per le proteste dei lettori?

      tra ieri e oggi mi è morta una maialina, che peraltro stavo per macellare a giorni: addio porchetta!

      la cosa mi ha tolto qualche peso di coscienza; dovrei raccontare come è andata la cosa, ma servirebbe altra capacità di narrare della mia, e mi limito a questo accenno qui.

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      • Sì è suicidata? O le sarà preso un infarto, se ti ha sentito parlare di porchetta. Vedo che ti sei messo di buzzo buono a riordinare le cronache dei viaggi, è già un bell’impegno. Ti avevo detto che a Parma il Comune ha messo in piedi una specie di museo della memoria, dove chi ha delle cassette VHS può portarle e gliele digitalizzano, e quelle più interessanti le registrano nel museo e le tengono come documenti di storia? Chissà se dalle tue parti c’è qualcosa del genere ..

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        • ma io sono disposto anche ad andare a Parma con una vagonata delle mie vecchie cassette analogiche, pur di farmele trascrivere1 🙂 🙂 🙂 tieni conto che al momento la cosa mi costa una cifra, non tanto per quello che chiedono per ora di trascrizione dalla cassetta, ma soprattutto per il numero delle cassette, ahah. inoltre dal centro privato di Padova che mi fornisce questo servizio, me le hanno rimandate indietro quasi tutte, dicendo che hanno una muffa che impedisce una trascrizione…
          cercherò di informarmi meglio via internet, ma se sai qualcosa di più, ti dico grazie fin d’ora, e comunque.

          quanto alla maialina che avevo sentito strillare, senza darci troppo peso, non so che pensare; pensavo che non capisse l’italiano, che non fosse di madrelingua… 😉

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