fuoco alla terra, la terra a fuoco. reblog 2013 – 10
perché scrivere oggi un post sul riscaldamento globale, che pure sarebbe necessario? l’ho scritto già dieci anni fa esatti, e posso ripubblicarlo uguale.
non mi pare di avere niente da aggiungerci, salvo la constatazione di quanto sia inutile occuparsi della faccenda: i convinti sono già convinti, i non convinti resteranno tali; la stragrande maggioranza guarda perplessa in modo generico, senza rendersi conto della spaventosa tragedia che ci sovrasta; una piccola minoranza, che si ritiene rigorosamente amica della scienza, e deride tutti gli altri come inconsapevoli e rozzi, attende fiduciosa che all’ultimo momento ci salvi qualche guizzo inventivo della tecnologia: non hanno appena inventato un albero artificiale che assorbe l’anidride carbonica mille volte di più di un misero albero naturale?
così dicono, e cercano di convincerci, per poter continuare a profittare, disboscando.
profittare in questo caso è un neologismo mio, perché lo uso col significato di fare profitti e di aumentare il PIL.
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tra i diffusori di sciocchezze sul clima l’ultimo arrivato è Ugo Spezia: La verità sul clima? È sempre cambiato (e l’uomo non c’entra)
e beato lui che proclama la verità, e accumulando senza criterio tante piccole verità arriva ad una baggianata globale:
Il clima sulla Terra non è mai stato stabile e uguale a sé stesso, ma ha attraversato continue fasi di cambiamento. La temperatura media della Terra è aumentata e diminuita con il trascorrere del tempo e di questo continuo cambiamento abbiamo dimostrazioni scientifiche definitive nelle risultanze dei carotaggi effettuati nei ghiacciai e nei sedimenti oceanici.
verissimo, e allora?
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La prima considerazione che possiamo esprimere è che, a partire dalla fine dell’ultima glaciazione, la temperatura media annuale ha oscillato intorno alla temperatura media con variazioni aventi un’ampiezza complessiva di 1,5 °C. Per quanto ampie possano essere state le variazioni climatiche che si sono verificate nel periodo post-glaciale, esse non hanno mai determinato temperature medie annuali al di fuori di questo ristretto intervallo. È una circostanza, questa, che può essere letta in modo allarmante o rassicurante. In chiave pessimistica, si può dire che una variazione limitata a 1,5°C può causare catastrofi climatiche; in chiave ottimistica si può affermare che, negli ultimi diecimila anni, anche la variazione climatica più estrema non ha comportato variazioni della temperatura media eccedenti di più di 1,5 °C la temperatura attuale.
verissimo anche questo; e allora?
il grafico che conta davvero è questo, e non è neppure completamente aggiornato, perché oggi siamo attorno a 430 parti per milione:
La seconda considerazione è che, come mostrano i dati, oggi non ci troviamo affatto in un periodo caratterizzato da temperature medie annuali particolarmente elevate. Anzi, è vero il contrario.
giusto anche questo; però non cambia affatto il quadro delle pesantissime conseguenze che deriveranno sull’assetto attuale della civiltà umana dal riscaldamento in atto.
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La terza considerazione è che le temperature medie attuali sono certamente superiori a quelle degli anni intorno al 1850, ma restano ben al di sotto delle temperature più elevate raggiunte in passato. Questa circostanza fa giustizia di quanto si legge spesso a proposito delle temperature che non sarebbero mai state così calde.
è la civiltà tecnologica che verrà distrutta dall’aumento delle temperature, perché è particolarmente fragile; è vero che gli uomini allo stato selvaggio dei millenni passati sono sopravvissuti a temperature anche più alte delle attuali; anche noi potremo farlo, giusto ritornando allo stato selvaggio e ad una popolazione di poche decine di migliaia di uomini.
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Se dunque è vero che i cambiamenti climatici ci sono (ma ci sono sempre stati, anche prima dell’era industriale) essi non sono affatto liquidabili come un “riscaldamento globale”: quello attualmente in corso è un riscaldamento che sta ponendo fine ad un lungo periodo di raffreddamento (quello che i climatologi hanno chiamato “piccola età glaciale”) e che tende a far risalire la temperatura media annuale verso il valore medio post-glaciale, che non è stato ancora raggiunto.
l’interpretazione più ragionevole del grafico proposto, è invece secondo me un’altra: in base alle dinamiche naturali noi siamo già alla fine del periodo interglaciale attuale, che è già durato i circa 10-12mila anni degli interglaciali precedenti, e la tendenza naturale è già quella ad un abbassamento delle temperatura che prepara la nuova glaciazione.
ma su questo schema naturale classico si è innestata un violentissima contro-reazione che sta sostituendo a questa prospettiva quella di un catastrofico riscaldamento verso limiti mai raggiunti prima, altro che qualche centinaio di milioni di anni fa, al tempo dei dinosauri.
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ma quello che è veramente penoso di questo documentatissimo ragionamento di Spezia, pubblicizzato da Nicola Porro sul suo sito, è che esso può essere ridotto a questo schema elementare: le cose sono sempre andate così, perché dovrebbero cambiare?
forse perché intanto anche il mondo è cambiato e il mondo naturale dei milioni di anni precedenti è stato sostituito dal mondo artificiale costruito dall’uomo tecnologico attuale?
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maledizione a me: mi sono fatto prendere la mano e alla fine ho scritto il post che volevo evitare di scrivere…
il pianeta si va riscaldando, sembra, ad un ritmo più veloce delle peggiori previsioni: l’allarme è lanciato da John Carey sull’ultimo numero delle Scienze: Riscaldamento globale. Più veloce del previsto?
circa 14.000 anni fa la fine dell’era glaciale fu determinato da un improvviso aumento delle temperature che nel giro di pochissimi anni, forse meno di un secolo, si innalzarono di 10 gradi.
la raffigurazione del diluvio potrebbe essere il ricordo lontano di un’età apocalittica che vide lo scioglimento delle masse glaciali che coprivano l’Europa centrale e le Alpi in pochi anni.
stiamo vivendo qualcosa di analogo, cioè un ulteriore balzo in su delle temperature terrestri, che però in questo caso diventerebbero incompatibili con la vita umana e forse con qualunque altra vita complessa nella maggior parte del pianeta?
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questo inverno europeo straordinariamente mite, o gli scoiattoli tedeschi non andati in letargo…
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Ti segnalo sull’argomento una sola figura che da sola spiega tutto o quasi: https://xkcd.com/1732/
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molto bello, utile e interessante, grazie.
lo schema finale non lascia dubbi sulla catastrofe prossima ventura.
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