tempi duri per gli amici della verità – 12

37 […] Rispose Gesù: «[…] Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. […]. 38Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?». Vangelo secondo Giovanni, 18

naturalmente nessun seguace di Jeshuu era presente a questo dialogo, che del resto storicamente non avvenne mai, ed è totalmente assurdo; quindi è chiaramente inventato a posteriori.

lo si fece per dimostrare l’assurdità di quella cultura greca con cui poi si sarebbe invece cercata la sintesi, ma qui viene accusata di essere totalmente vuote visto che dimostra di non avere risposta neppure alla domanda su che cosa sia la verità.

ma neppure Gesù risponde alla domanda di Pilato.

nelle intenzioni del narratore la domanda di Pilato è così assurda, nel suo spirito dissacratorio e sarcastico, da apparire quasi diabolica, e deve restare senza riposta.

. . .

per noi moderni, invece, la domanda di Pilato è tremendamente attuale.

siamo anche spinti a riconoscerci nella missione che Gesù si attribuisce, di testimone della verità; ma soltanto se la nostra lettura resta superficiale.

Gesù qui non si presenta come un ricercatore della verità, come noi a volte presumiamo di essere, ma dice di essere un testimone della verità.

per lui la verità è già data, è certa, definita, e lui la deve testimoniare soltanto; e la verità di cui parla è la Parola (di Dio), cioè la torah, i cinque libri attribuiti a Mosè, e per niente il Lògos, la parola razionale, come fecero credere le traduzione greche, grazie all’ambiguità del termine in quella lingua.

ma dunque il millenario confronto tra fede e ragione si fonda su un errore di traduzione?

non proprio un errore, ma una felice ambiguità, che si rivelò provvidenziale per la fusione tra ebraismo e filosofia greca, in cui consiste sostanzialmente il cristianesimo.

. . .

ma la divagazione lascia anche noi di fronte alla domanda aperta: che cos’è la verità?

non proverò nemmeno a rispondere, e non soltanto perché, se non lo fa il Vangelo secondo Giovanni, non toccherà certo a me.

potrei semmai chiedere che mi sia lecito rispondere, in alternativa, alla domanda: che cosa è la non verità?

e mi sarebbe facile rispondere che è tutto ciò che non corrisponde alla realtà.

ma il rischio di identificare, di conseguenza, verità e realtà è troppo alto, e forse vale la pena rinunciare anche a questa definizione parziale e in negativo.

. . .

come secondo punto, mi appello infatti alla evidenza che oramai la verità stessa interessa poco, e ancor meno la definizione di che cosa essa sia.

per cui ha poco senso cercare di definire un concetto che per moltissimi oramai non ne ha nessuno.

nel mondo post-moderno in cui viviamo non interessa ciò che è vero, ma ciò che è piacevole, perché soddisfa i nostri bisogni, psicologici, emotivi, istintivi.

che poi questi bisogni non siano naturali, spontanei, auto-prodotti, ma indotti artificialmente tramite il controllo del consenso sociale, rende anche incerto il riferimento ai bisogni.

povero Marx che prometteva di dare in un futuro non troppo lontano a ciascuno secondo i suoi bisogni, grazie alla rivoluzione comunista e alla dittature del proletariato.

ma non aveva riflettuto abbastanza sul carattere condizionato e riflesso dei bisogni stessi, anche perché ai suoi tempi non aveva ancora preso vita l’enorme apparato per il lavaggio dei cervelli umani e il loro condizionamento conforme.

ma una volta che l’apparato mediatico e social si è impadronito del controllo delle menti ed è in grado di determinare i bisogni, ecco che è l’iper-capitalismo a realizzare l’utopia di Marx: è lui che dà ad ognuno secondo i suoi bisogni, singolarmente definiti per ciascuno dagli algoritmi, almeno per una consistente quota delle società da lui controllate.

e non ha difficoltà a farlo, visto che è lui stesso che attribuisce ai suoi clienti i bisogni che devono avere.

. . .

noi che siamo cresciuti nell’etica della verità ed ora sopravviviamo, asserragliati e prevalentemente anziani, nelle nostre piccole ridotte di blog o social critici, a scambiarci le ultime notizie sulla ricerca della verità, quando questa è diventata impossibile.

siamo dentro una semi-guerra globale, combattuta per procura in Ucraina; dove sta la verità? dopo settimane in cui ci hanno raccontato l’imminente esaurimento delle scorte russe, ora risulta che sia l’Occidente a corto di armi, tanto che gli americani devono costringere gli europei a disarmarsi a loro volta, in barca ad ogni considerazione di sicurezza, per continuare a rifornire gli ucraini, dati ogni giorno per vittoriosi. dove sta le verità?

una guerra di queste dimensioni conduce necessariamente ad uno spostamento di risorse: alla politica burro e cannoni deve per forza sostituirsi la politica burro o cannoni; e la seconda che ho detto… ma dove sta la verità?

l’indebitamento per reagire al covid e la stampa di quantità enormi di carta moneta non dovevano necessariamente portarci ad un’inflazione a due cifre? già; ma dove sta la verità?

e l’evoluzione in corso della pandemia da covid? ma è pandemia o endemia? quali varianti circolano e dove di più? siamo veramente in pericolo oppure no? le file ai crematori cinesi sono vere oppure no, sono un montaggio?

armi di distruzione di massa dell’Iraq, eccidi dell’ISIS distribuiti al mondo da un’agenzia specializzata americana ci hanno oramai resi increduli di fronte ad ogni massiccia operazione mediatica… ma abbiamo ragione a diffidare o siamo diventati complottisti? dove sta la verità?

e il riscaldamento globale? questo, veramente, sembrerebbe una verità; ma sono una verità le sue cause? la scienza verifica una correlazione tra aumento della CO2 e delle temperature; ma questo non basta a stabilire se c’è un rapporto lineare di causa-effetto o un feedback reciproco, molto più complesso da capire e interpretare.

in ogni caso, qualunque sia la causa, servono contromisure, che nessuno adotta, perché: dove sta la verità?

. . .

cari amici e compagni che mi leggete, e, se lo fate, siete degli amici e dei compagni della ricerca della verità anche voi: e se lasciassimo la verità al suo destino?

anche la verità è destinata ad estinguersi nella selezione della specie, che riguarda anche i meme.

la verità non è più un meme popolare, e i meme muoiono presto se troppo pochi li alimentano…

e poi diciamola tutta: la verità da scoprire è quasi sempre sgradevole; se fosse piacevole l’avrebbero gridata sui tetti fin dal primo momento.

e chi ha voglia di affrontare quel tanto di dolore e quel molto di fatica che costa la ricerca della verità? e ancora di più, la sua scoperta, anche parziale…

e soprattutto, chi ha voglia di farlo ancora? ora che l’onda melmosa della non-verità ci sta soffocando tutti.

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8 commenti

  1. Io sono leggermente sconvolto per il mio dialogo serio-scherzoso con GPT3

    A proposito di Jung (AI2)

    Comincio a pensare che la verità non sarà piu dominio umano ma un compromesso fra le IA che stanno letteralmente mettendo in piedi una rivoluzione di cui non vediamo che l’inizio e non riusciamo minimamente a prefiguarci la fine ( se non ci pensa il riscaldamento globale)

    Il mio dialogo con GPT3 è reale, nel senso che le domende sorgevano spontanee.
    All’inizio volevo solo vedere quanto fosse informato su freud e jung per colmare le mie falle ma poi, come nelle conversazioni reali, si è finiti piacevolmente fuori strada.
    E’ un post lungo e purtroppo l’AI è sempre un po ripetitiva ma secondo me vale la pena leggerlo per intero per capire in che mondo stiamo evolvendo,

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    • ma pensa, ho finito di leggerlo in questo momento (e ci ho anche messo il primo like),

      non avendo fatto caso al titolo, sono rimasto stupito, quando, verso la fine, hai detto esplicitamente chenil tuo era un dialogo con una AI.
      in effetti il tuo interlocutore mi sembrava un po’ rigido e a volte anche ripetitivo, ma sono cose che si riscontrano di frequente anche negli esseri umani, e non era certo un problema tale da indurre a dubitare della natura umana di chi parlava con te.

      è una osservazione che si fa a posteriori, ma del senno di poi sono piene le fosse…

      sul carattere perturbante della lettura non posso che darti ragione.
      la politica dovrebbe occuparsi di questi problemi, come di altri che stanno pure stravolgendo il nostro mondo, come le criptomonete o il commercio digitale.

      -per non parlare della crisi climatica.

      purtroppo è unicamente concentrata sul PIL, come dire che è cieca e sorda e monomaniaca.

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      • Pensa che il dialogo l’ho iniziato per vedere come avrebbe risposto l’AI in un caso reale: fargli delle domande su argomenti in cui io ho le idee confuse (Freud e Jung) per vedere quanto potesse aiutarmi. Un test dell’AI come supporto ad uno studente che non abbia capito bene una lezione o che si stia preparando per un esame. Le mie domande erano genuine, nel senso che non ne conoscevo le risposte. Mi sono lasciato andare e l’ho interrogato come se fosse un umano, non preoccupandomi di confezionare le domande come penso debbano essere poste ad una AI. E quindi ho divagato fino a includere l’argomento “gatti” utile a creare un post per il mio blog. Devo dire che è stata un’esperiena addictive, che potenzialmente puo dare dipendenza. Pensa di avere qualche dubbio che ti vuoi chiarire; o chiami qualcuno che ti possa aiutare, o fai una laboriosa ricerca su google, o lo chiede ad una IA sempre disponibile, collaborativa fino alla schiavitù e mai stanca. Pensa anche che la potrai interrogare in linguaggio naturale a voce come gia oggi si fa con Siri o Alexa, Capisci che fra poco quallo che una volta era “lo hanno detto in televisione”, poi diventato “lo ho letto su internet” diventerà “lo ha detto GPT3”, Prima che le AI mostreranno i propri limiti si saranno gia conquistate il favore della maggioranza di noi. Non escludo che governi possano dare un peso importante alle opinioni delle AI. Per il momento io le stimo piu affidabili di molti umani,,,

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        • non ci resta che fare votare loro al nostro posto; magari ci ritroviamo con governi migliori…

          ma che dire se anche le AI decidessero di diventare astensioniste?

          sono d’accordo con te sulle enormi potenzialità, ma anche gli enormi rischi di questo fenomeno, anche se per ora assisto soprattutto ad un sapiente lancio commerciale di un nuovo “elettrodomestico” o quasi, a pagamento.

          è incredibile che la politica, ingessata dentro un mondo oramai scomparso, non si ponga neppure il problema di occuparsene.

          solo in Cina la politica esercita ancira, duramente, i suoi poteri; ma pare che questa sia dittatura, no?

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  2. Analisi chiara e dettagliata. Bene per i video di viaggio ,sono fonte di informazione più immediata e semplici . I molto particolari aiutano a fare venire alla luce informazioni fondamentali . Insomma vanno osservati con attenzione sia come documentari che come incontro con piccoli dialoghi con i nativi . C’è un contributo umano . Gli articoli impegnativi sono fruibili ad una parte piccola di lettori preparati . La scrittura a mano non è certo da dequalificare, tutt’altro, credo che possa essere considerato un bell’ esercizio, piuttosto personale. L’evoluzione della comunicazione prevedibile non tranquillizza
    ma va analizzata e affrontata per tutti . Verrà meno quella che consideriamo cultura . Si riuscirà a trarre qualcosa di buono da questi nuovi linguaggi ? Forse si …Grazie caro Mauro, infine spero di essere stata chiara nella mia semplicità .

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    • no, sei stata chiara e lucida questa volta.

      hai espresso considerazioni parallele alle mie, in un linguaggio più lineare e chiaro; ci ritroviamo con lo stesso sguardo interrogativo sul futuro.

      forse sei solo un poco più ottimista o meno pessimista di me; ma questo non è male, tutt’altro…

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  3. Caro Mauro sono troppo d’accordo con te per fare nascere un dibattito . La verità va cercata sempre… cercare di diffondere la conoscenza che abbiamo che hai mi pare più adeguato , è cercare la verità .
    Peccato che non interessi molto, ma cercarla, ne
    sono convinta èquipe necessario . Quanto più siamo sfiduciati tanto piu dovremmo cercare in questo groviglio un barlume di luce anche se è dura . È stata sempre dura ! Il mio pensiero forse è fin troppo semplice , brancolare nel buio non è possibile . Per me continua grazie

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    • è inevitabile che la tribalizzazione dei blog porti a circoli chiusi di consenzienti che si leggono fra loro e difficilmente si commentano, perché tendono a ritrovarsi d’accordo.

      questo peraltro rende anche abbastanza inutile il blog come strumento, ma forse anche ogni altro strumento di informazione più tradizionale, dato che ognuno tende a leggere solo quello che conferma le sue idee; e dunque non siamo più noi blogger piccoli diffusori di conoscenza, ma piuttosto rischiamo di diventare dei narcisisti che si parlano addosso.

      si potrebbe pensare che la comunicazione visiva, attraverso video, sia meno esposta a questo rischio; infatti i video su Youtube, almeno quelli di carattere estetico e ricreativo, corrono questo rischio di meno; anche se gli altri subiscono la stessa sorte.
      ma anche se si viene guardati (poco) da un pubblico indifferenziato quando si fanno, ad esempio video di viaggio, come faccio io, il messaggio visivo che si riesce a mandare è molto più sfuocato e generico, e si viene guardati di più proprio per questo, del resto.

      insomma, viviamo in un periodo di crisi dell’informazione, di morte del dialogo, e cioè in ultima analisi di tremendo impoverimento della cultura viva, e io non sono ancora riuscito a capire come ci si possa collocare in modo efficace dentro questa crisi.
      molti tornano allo specialismo della comunicazione scritta tradizionale; è una strada di pura sopravvivenza in vista di tempi migliori, che però non riusciamo a capire come possano arrivare…

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