l’avvicinarsi del compleanno 75 (fra tre mesi), mi costringe a guardare le cose in un’ottica che si mette almeno a sette decenni di distanza.
ero un bambino molto curioso, interessato e abituato ad ascoltare precocemente il giornale radio: pensate che ho un ricordo preciso di avere sentito dell’affondamento dell’Andrea Doria, la nostra versione nazionale del Titanic, e della tragedia di Marcinelle, in Belgio, dove 262 minatori, 135 immigrati italiani, morirono nell’incendio della miniera di carbone dove lavoravano, per non parlare della rivolta di Budapest e della disastrosa guerra franco-inglese contro l’Egitto, per riprendersi il controllo del canale di Suez: tutti fatti del 1956, anno dal quale posso far partire la mia coscienza politica, 67 anni fa.
assumere quest’ottica lo faccio però controvoglia, non solo perché chiaramente mi stacca e mi isola nei giudizi da tutti coloro che sono più giovani di me, per la differenza insuperabile delle esperienze compiute, ma perché anche io preferirei vivere nell’immediatezza del presente e seguire le emozioni che ne nascono, senza cercare di sottoporle al controllo razionale che nasce da una verifica storica.
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ma è proprio questa verifica che ci dice, senza troppo clamori, che l’Italia vive oggi in un periodo politicamente molto più bello e positivo di buona parte del suo dopoguerra.
capisco da solo che questo giudizio sarà difficilmente condiviso, e dunque cerco di giustificarlo.
abbiamo alle spalle il terrorismo sudtirolese dell’inizio degli anni Sessanta (vivevo lì), il progetto abortito di colpo di stato del 1964, la strage di Piazza Fontana del 1969 e tutta la seguente strategia della tensione, la strage di Brescia del 1974, il terrorismo rosso e quello nero, l’omicidio politico di Pasolini (mai chiarito) del 1975, l’omicidio di Moro del 1978, la strage della stazione di Bologna del 1980, il tentato omicidio di papa Wojtyla nel 1981, l’uccisione a Londra, fatta passare per suicidio del banchiere Roberto Calvi, legato al Vaticano, il rapimento e la presumibile uccisione di due minorenni nel 1983, caso in cui era coinvolto a fondo il Vaticano, il ruolo della Loggia massonica segreta P2 di Licio Gelli in tutte le vicende di questo tramonto della seconda repubblica, l’uccisione di Falcone e Borsellino del 1992 e le successive stragi di mafia del 1993, la guerra fatta alla Serbia del 1999, dove l’opposizione pacifista quasi non ci fu.
qualcuno vorrebbe ritornare forse a quegli anni? non è evidente che ci siamo lasciati alle spalle decenni di sangue e di quasi guerra civile strisciante, con tassi di violenza che oggi appaiono quasi impensabili?
ed anche sul piano civile la situazione di partenza era molto peggiore di quella attuale: un’Italia che non ammetteva convivenze fuori del matrimonio, che condannava con pene irrisorie il delitto d’onore, senza divorzio, senza diritto all’aborto.
come non accorgersi di quanto sia migliore il mondo in cui viviamo oggi?
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la pacificazione dell’Italia comincia con l’avvento al potere di Berlusconi nel 1994, preparato dal movimento di Mani Pulite, che certamente non lo voleva.
ma il motivo è semplice: questo fatto segnò la conclusione del logoramento e la sconfitta di quel forte movimento che in Italia era nato dal Sessantotto e era durato per 25 anni, via via declinando, ma sempre ancora significativo fino a quel momento.
non ci fu più bisogno di stragi e di delitti, perché non c’era più nessun pericolo da combattere, e anche sul piano internazionale il crollo dell’Unione Sovietica tra il 1989 e il 1991 aveva indicato chiaramente la sconfitta della sinistra sul piano mondiale.
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ma adesso restringiamo pure lo sguardo agli ultimi trent’anni: siamo passati dal berlusconismo, tra 1994 e 2011, parzialmente contrastato da governi alternativi, abbastanza effimeri, al decennio o poco più che si è concluso l’anno scorso, con l’alternanza di governi tecnici e di unità nazionale o a base democratica,
e perfino alla fase attuale, anticipata in modo confuso dal primo governo Conte, e proseguito oggi dal governo Meloni; di una destra prima populista e grillo-leghista e oggi post-fascista, ma anche, palesemente, post-populista, che sta cercando di diventare la nuova forza di governo stabile, post-democristiana, post-berlusconiana, post- demokrat.
ma ora qualcuno mi trattenga, perché sto per dire una grossa eresia:
dando per scontato quanto devastante sia la destra italiana, estranea ai valori non solo della democrazia, ma persino a quelli civili e della correttezza più elementare dei rapporti sociali, dando per scontato – ripeto – il degrado profondo della vita politica italiana che questa destra meloniana esprime e rispecchia, occorre pur dire che questa è la meno impresentabile e meno corrotta delle destre italiane possibili.
il che rappresenta anche un problema per chi non si sente di destra, sia chiaro.
per dirla in poche parole, il Meloni che ci governa è molto meglio sia di Berlusconi sia di Salvini, e continuo a pensare con raccapriccio che il leader dell’opposizione a questo governo sia proprio Conte, colui che ha governato per un anno con quel tamarro di Salvini e avrebbe continuato a farlo se quest’ultimo non avesse suicidato il governo, in un’estate di troppi mojito…
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se il mio blog fosse ancora un luogo di discussione tra persone con idee differenti, come era dieci anni fa, qui mi aspetterei obiezioni (civili e sensate) che permettano di approfondire il tema, ma non credo che ce ne saranno.
però mi accorgo adesso che avevo iniziato qualche tempo fa una specie di rubrica, come ricostruire una sinistra in Italia? 1 – 546, che poi ho trascurato per quasi due settimane.
le idee anticipate lì, a fine dicembre, qui sono riprese, in parte ripetute, in parte approfondite.
direi che questo post ne rappresenta dunque la seconda puntata.
ma siamo ancora alla premessa necessaria che introduce questo tema: come ricostruire in Italia una sinistra democratica, sociale, di lotta alle diseguaglianze, che però non sia confusamente populista e sappia collegare giustizia sociale e difesa ecologica dell’ambiente? per quel tanto che si può ancora tentare di fare.
siamo soltanto agli antefatti di una possibile strategia alternativa, che non nasce certo dal populismo oggi “di sinistra” di Giuseppe Conte, ma neppure dal filo-liberismo di destra dei vari Renzi, Calenda, Moratti.
e allora? pensiamoci au ancora un po’.
[…] lodi dell’Italia presente, mio malgrado. come ricostruire una sinistra in Italia? 2 – 14 […]
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[…] lodi dell’Italia presente, mio malgrado. come ricostruire una sinistra in Italia? 2 – 14 […]
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Io mi dichiaro d’accordo che questo governo sia il più popolare (non populista) e meno arraffone che abbiamo avuto, ma lo è solo perchè si è ritrovato in sella per l’abbandono improvviso degli avversari. Diamogli tempo e vedrai che quando tutti gli esclusi saranno saliti sul carro del vincitore inizierà il processo di corruzione anche di questo governo.
Che l’Italia oggi sia migliore di quella di allora può anche essere vero. Senz’altro è meno ipocrita e più consapevole. La volenza, sia politica che meramente criminale, quasi non esiste più ma forse perchè le mafie sono ormai entrate nelle stanze dei bottoni e le condizioni di vita degli italiani sono molto migliorate. Non si sa fino a quando…
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Mai piu scrivere senza rileggere per correggere gli errori.
Ho pesino scritto Itaglia…
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Persino..Doppia Vergogna su di me!!
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magari anche il correttore automatico ci mette del suo: sempre a proposito di AI.
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non preoccuparti: sono così abituato a fare altrettanto e a rileggermi solo dopo che arriva qualche reazione dei lettori, che la revisione del testo è diventato un riflesso di Pavlov per me, e la applico anche ai commenti.
piuttosto, dove hai scritto “popola”, intendevi scrivere “popolare”? prima di correggere, vorrei esserne sicuro…
(e come va col covid? qualche conseguenza di lungo termine? si direbbe di no…)
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Si, intendevo popolare.
Il covid è passato e mi sembra di stare bene, però quando vado a correre sento di fare una grandissima fatica, come se fossi uno che non ha mai corso mentre dovrei essere abbastanza allenato. Non se sia stato il covid o levecchiaia incipente…
Mia moglie anche sta bene ma gli è rimasta (stavo per scrivere “ha rimasto”, un classico romagnolismo) un tosse persistente un po fastidiosa.
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stessi problemi anche io; ci sono state settimane in cui facevo perfino fatica a fare le scale di casa; è emersa un’anemia molto grave, che attualmente appare risolta, dopo una cura adeguata. (magari prova a verificare anche tu…).
anche io tendo ad attribuire alla vecchiaia tutti questi inconvenienti, non del tutto finiti nelle loro varie manifestazioni, ma siccome tu hai i miei stessi problemi, e sei più giovane, e li ho visti anche in malato di covid grave, finito intubato, qui in paese, di quarant’anni, credo che dobbiamo parlare almeno di una specie di concorso di colpa…
alla faccia di quelli che mentono, sapendo di mentire, e parlano di banale influenza, anzi, ancora meno…
quantomeno non è così per tutti…
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condivido tutto.
abbiamo questo governo perché la sua presunta opposizione lo ha voluto; forse preferiscono che l’impopolarità delle scelte obbligate gravi sulla destra; loro non avrebbero certamente retto.
nel miglioramento della condizione politica italiana e mondiale di oggi un ruolo fondamentale lo sta certamente svolgendo la trasparenza connessa ad internet, nonostante tutti i limiti e i pericoli dello strumento.
condivido poi in particolare le due osservazioni finali: meno violenza, perché la corruzione e la mafia sono entrate a fondo nei gangli del potere. ogni partito politico di cui risulti la corruzione di esponenti importanti andrebbe sciolto oggi come associazione a delinquere.
ma siamo ben lontani oggi dal riflettere come questa sia oramai la crisi evidente ed irreversibile del modello occidentale di democrazia rappresentativa, che è diventata la foglia di fico di una spavewtosa plutocrazia.
tornando al punto inziale, il destino europeo in particolare, ma poi anche mondiale, salve eccezioni locali momentanee, è quello di un rapido e generalizzato impoverimento legato alla crisi climatica e alle guerre per spartirsi le risorse residue.
questo non impedisce di continuare a premere per l’aumento del PIL, cioè per l’accelerazione del suicidio collettivo. come non inorridire a sentire il Meloni che parla di sviluppo? ed intende sviluppo dei consumi materiali evidentemente.
quanto più si insiste su questo, anziché provare a gestire un graduale rientro meno traumatico, tanto più violento ed imprevedibile sarà lo tsunami del prossimo crollo, che scatenerà reazioni violente di ogni tipo.
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Intanto, mi duole darti un dispiacere dicendoti che sono d’accordo con te :-), soprattutto sull’idea che viviamo in un’Italia migliore rispetto al passato. Credo però che questa considerazione, ovvia, per tanti si accompagni ad un rigetto assoluto rispetto ad alcune cose buone che c’erano in passato e che non ci sono più o, di converso, all’accettazione acritica di tutto quello che c’è adesso: per dire, io sono stato felice che, nella mia infanzia, non ci sia stato il terrorismo di stato che caratterizzò l’infanzia e l’adolescenza dei miei genitori, ma sarei stato assai più contento se questo non fosse coinciso col berlusconismo rampante…
Riguardo una ricostruzione della sinistra sulle basi che tu proponi, confesso di non considerarla possibile, se non con un lavoro a monte che convinca nuovamente le persone del fatto che l’uguaglianza, ad esempio, è una cosa bella, e non una parolaccia.
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be’, tutto sommato anche il consenso fa piacere, quando non si traduce in silenzio, ma in una riflessione ulteriore, articolata e critica.
condivido la tua riflessione, personalmente la colloco in una visione della vita che la vede sempre fatta di contraddizioni ed esclude la visione in bianco e nero, o rosso e nero… è inevitabile che qualunque realtà positiva abbia delle ombre e che ogni negatività nasconda in se stessa, nonostante tutto, qualche aspetto positivo.
la prima regola per una ricostruzione della sinistra dovrebbe essere questa, dico umilmente; e la seconda dovrebbe essere il principio di realtà, che le è poi strettamente collegato.
ma non ho ancora cominciato la pars construens di questa mini-serie; intanto sto affinando le idee, e ti invito sin d’ora alle prossime puntate… 🙂
e ci sarà di sicuro anche qualcosa in merito al superamento della contrapposizione uguaglianza – diseguaglianza…
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