qualche intelligenza artificiale ha calcolato che il giorno dell’anno nel quale ci sentiamo mediamente più tristi è il terzo lunedì del mese di gennaio, che poi quest’anno è oggi.
mi dissocio, per tre motivi:
a) perché mi piace oppormi ai luoghi comuni per principio generale;
b) perché sono leopardiano e preferisco mettere in evidenza la tristezza ben dissimulata del dì di festa, che si dice festoso oltre che festivo, ma scatena sempre i conflitti psicologici irrisolti ed è la sede preferita di ogni tipo di esplosione nevrotica (mai vissuto con una persona borderline? senza essere un prodigio di equilibrio emotivo neppure io, del resto…): io certe crisi della domenica me le ricordo ancora; e almeno, quando si vive da soli, ci si lecca le ferite senza fare danni ad altri o ad altre.
3) perché comunque io non lavoro e non ho lo stress del ritorno in postazione; del resto, il lavoro mi è sempre piaciuto e ci andavo volentieri, quindi il lunedì era un giorno di sollievo, più che di sofferenza; il peso del lavoro, semmai si scaricava sul venerdì o sul sabato.
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aggiungo un ultimo motivo fuori sacco per non sentirmi triste oggi, terzo lunedì del mese:
per tutta la giornata, ieri, sono stato convinto che fosse il 16, e quindi, inconsapevolmente, se ho trovato la giornata triste nel giorno sbagliato, la domenica, è perché appunto avevo sbagliato data e pensavo che fosse il 16… 🙂
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finito da molte ore di scrivere questo post, ecco che leggo il post di giomag59, Chiuso per lutto, che dice della morte di sua madre, mercoledì scorso, ma poi, per coincidenza, ne parla oggi e conclude così:
Amiche e amici, anche se questa è la vita quando accade lascia sempre un po’ d’amaro: ma noi ci rivedremo ancor, ci rivedremo un dì, dice la canzone… chissà. Se proprio non crediamo, almeno speriamo.
la giornata è diventata davvero triste.
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comma22corpus 16 GENNAIO 2023 ALLE 20:12
che bella la foto dei tuoi genitori giovani. è la prima cosa che mi viene da dirti. immagino come ti commuoverà guardarla.
rimescoli pensieri che si affollano anche alla mia mente, di questi tempi; lottiamo contro il tempi, grande scultore, diceva la Yourcenar, ma avrebbe fatto meglio a dire grande distruttore e devastatore.
è triste pensare che le uniche vere gioie sono quelle presenti, ma anche i dolori vivono soltanto fino a che li proviamo; passa un po’ di tempo e, messi davanti ai segni concreti del nostro passato, non sappiamo più neppure noi stessi riconoscere i nostri ricordi.
la morte di tua madre è stata la migliore possibile: come un colpo di sonno improvviso e irresistibile, dal quale però non ci si sveglia più, ma poco importa, perché non ci siamo più noi ad aspettare il risveglio.
questa è l’attesa di chi resta e deve col tempo rassegnarsi all’assenza.
caro giorgio, ora devi elaborare il lutto, inevitabile; ma ti aspettiamo presto fra noi.
un abbraccio.
commento ricevuto privatamente, che lascerò anonimo:
Rischio di ridurre il mio punto di vista ad un’idea troppo semplice però questi studi mi sembrano presuntuosi. Parliamo di tendenza d’accordo, il terzo lunedì dell’anno sarebbe il giorno più triste al mondo?
Se vi fosse per un record che si ripete di suicidi e omicidi potrei rifletterci sopra. Non per tutti
Se fosse un giorno in cui scoppiano più guerre anche (non per tutti).
Se fosse perché il numero di persone che perde il lavoro nel mondo raggiungesse un record sarebbe motivo di tristezza (non per tutti ).
O un altro record catastrofico. Ce ne possono essere tanti credo .
Mi dissocio perché sono molto scettica sullo studio e sui dati, mi dissocio perché mi sembra una grande cavolata…
Mi pare quasi di leggere cosa gli astri dicono sull’andamento della nostra vita: salute lavoro amore annuale, mensile e settimanale.
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perché poi mi scrivi privatamente? almeno per la prima parte della mail non poteva essere un commento? ce n’è una tale mancanza di questi tempi.
l’altra piattaforma blog su cui scrivevo dieci anni fa è andata in malora quando ha introdotto la possibilità di scambiarsi commenti privati; voleva imitare facebook, probabilmente, ma allora la gente ha preferito Facebook.
quindi cerchiamo di mantenere un dialogo pubblico, aperto anche ad altri, se ci riesce.
quanto al post voleva essere sarcastico; neppure io ho preso l’argomento minimamente sul serio…
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