a dire delle cose banalmente normali ci si sente dei marziani: che brutti tempi!
ma che dire dell’idea di armare Zelensky per l’obiettivo impossibile di riprendersi la Crimea, che è russa che più russa non si può?
e dell’Occidente che lo sostiene?
non gli bastasse cercare di riprendersi il Donbass, dopo averci fatto 12mila morti in otto anni di guerra civile.
in Kosovo ne bastarono 80 all’Occidente, per aggredire la Serbia per motivi detti umanitari, come se non fossero stati umani le centinaia di morti serbi sotto le bombe americane partite dalle basi messe a disposizione dall’Italia.
ottuso certamente Milosevic che non evitò la guerra lasciando ai kosovari di decidere che cosa volevano fare di loro stessi, ma come non sentirsi presi per i fondelli di fronte all’uso così protervo dei due pesi e delle due misure, a seconda che il popolo che reclama l’indipendenza sia russo o anti-russo?
ma solo quei feroci comunisti di Trotskij e Lenin misero alla base della loro politica estera e interna il principio dell’autodeterminazione dei popoli, l’unico capace di spegnere sul nascere guerre e conflitti.
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fu proprio questo principio che generò l’Ucraina come libero stato, sia pure all’interno dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche: ma aveva pure già un suo seggio distinto all’ONU fin dal momento della sua fondazione.
prima, vale la pena quello che scriveva nel romanzo rimasto a lungo inedito, La guardia bianca, l’ucraino Bulgakov, così odiato ora dai nazionalisti ucraini e messo al bando da loro, così come aveva dovuto vivere oscuramente nella Russia staliniana, da nazionalista russo e reazionario quale era: Kiev, la madre delle città russe.
già, perché per un paradosso poco conosciuto della storia, è proprio da Kiev che inizia la formazione della Russia come stato, e fu Kiev la sua prima capitale.
La città divenne nota come Kiev (la leggenda parla di una figura fondatrice di nome Kij) e fu eletta a madre delle città russe da Oleg di Novgorod, un principe variago, cioè di origini vichinghe, che governò la Rus’ di Kiev nei primi anni del X secolo, e spostò qui la capitale da Novgorod, una città non lontana da San Pietroburgo. Tutta la regione intorno a Kiev era nota con il nome di rus’ e i kieviani erano chiamati generalmente rusiny/rusici. La Rus’ di Kiev, dall’882 al 1169, fu il principale stato Slavo orientale con capitale Kiev. Venne poi devastata dall’invasione dei Mongoli nel 1240. – da wikipedia.

mappa della Rus’ di Kiev alla morte di Jaroslav I nel 1054
la differenziazione dell’Ucraina dalla Russia è un fenomeno storico molto più recente.
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ma che rapporto viene a stabilirsi oggi tra l’Ucraina, che rivendica di essere una nazione a sé, e qualla parte della sua popolazione che parla ancora il russo, per quanto reso illegale dall’attuale governo ucraino?
ci sono somiglianze inquietanti tra l’idea del rapporto tra maggioranza russa e minoranza ucraina che ha l’ebreo Zelensky con la politica sionista degli ebrei di Israele verso i palestinesi.
è abbastanza chiaro che Zelensky pensa all’Ucraina come ad una specie di Israele che conquista le terre russe che facevano parte dell’Ucraina sovietica, togliendole agli abitanti originari, che vengono privati dei loro diritti civili e ridotti a sudditi di un’occupazione, come la Palestina araba ad opera dei sionisti.
è anche abbastanza logico che l’occidente che appoggia la sottomissione progressiva dei palestinesi nella loro terra ad opera dei sionisti, sostenga ora anche il tentativo di fare altrettanto con i russi dell’Ucraina.
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ma i russi che vivono in Ucraina non sono certo nella stessa situazione disperata dei palestinesi che soravvivono ancora nella loro terra originaria, o espulsi da questa, come profughi, nei paesi arabi vicini.
loro hanno alle spalle una potenza nucleare come la Russia, e dunque il gioco dell’Occidente è un lose lose, il contrario del win win.
perché le alternative sono due:
o si perde sul campo di battaglia, come sembrerebbe da qualche segnale e dal silenzio imbarazzato della propaganda negli ultimi giorni, dopo i clamori bellicisti delle settimane scorse, per una qualche ripresa degli ucraini sul campo, ed è la soluzione migliore, tutto sommato e l’unica che aprirebbe le porte ad una trattativa di pace, spegnendo le esaltate speranze ucraine di una vittoria sul campo.
oppure lì si vince, contro i russi, ma allora ci si deve attendere qualche reazione tremenda loro, e si può pensare che portino la guerra anche fuori, e non è esclusa neppure a risposta nucleare, se fossero messi davvero con le spalle al muro.
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gioco da pazzi di una potenza americana, che del resto si è costruita proprio alla stessa maniera: cacciando gli abitanti originari americani nelle riserve, e dunque non può essere che solidale per ogni altro modello simile.
ma l’Europa della prima e della seconda guerra mondiale, dove si era trasformata nel più atroce campo di battaglia della storia, guerre vinte dagli americani combattendo fuori casa, non ha imparato nulla dalle sue tragedie del secolo scorso?
La ricostruzione storica non fa una grinza, e sono d’accordo con tutte le tue considerazioni. A questo punto il male minore per tutti, anche per gli ucraini che si risparmierebbero ulteriori morti e distruzioni, sicuramente per gli europei, dato che di pace non si parla più è che la Russia vinca e vinca in fretta. Può sembrare cinico, ma ogni giorno che passa ci sono avvisaglie che questi irresponsabili che guidano Usa UE e Nato ci stanno spingendo verso il baratro. Tra l’altro, ma ne parlammo già tempo fa: un conto è mandare armi per difendersi (io comunque non le avrei mandate, sarebbe già tutto finito) e un conto mandare armi per prendere la Crimea (russa!). Non è aggressione questa? E qualche costituzionalista avrà ancora coraggio di dire che possiamo farlo?
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il ripudio costituzionale della guerra è stato cancellato in Italia appunto dal 1999 quando partecipammo ad aggredire la Serbia, con la foglia di fico D’Alema a guidare l’operazione: ottimo modo di impedire le proteste a sinistra, che allora c’era ancora, no? dato che D’Alema passava per essere un leader di sinistra, e per qualcuno lo è ancora: la Schlein!
cito ancora una volta Manzoni:
In mezzo a questo serra serra, non possiamo lasciare di arrestarci un momento a fare una riflessione. Renzo il quale strepitava di notte in casa altrui, che vi s’era tramesso di soppiatto, e teneva il padrone stesso assediato in una stanza, ha tutta l’apparenza d’un oppressore; eppure alla fine del fatto, egli era l’oppresso. Don Abbondio, sorpreso, messo in fuga, spaventato, mentre attendeva tranquillamente ai fatti suoi, parrebbe la vittima; eppure in realtà era egli che faceva torto. Così va sovente il mondo….. voglio dire, così andava nel secolo decimo settimo.
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E non è cambiato molto, sembrerebbe… sì lo so che ormai della costituzione se ne sbattono tutti; voglio vedere quando la destra cercherà di cambiarla per imporre il presidenzialismo. Io dico fin d’ora che me ne freghero’. Da chi ha permesso che la calpestassero per questioni come la guerra, non mi farò certo dire che bisogna difendere la costituzione ” più bella del mondo” contro l’assalto fascista.
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da tempo sono convinto che lo slogan della Costituzione più bella del mondo è veramente idiota. infatti è di Benigni (quel mezzo coglione che poi votò per Renzi al referendum, quando cercò di massacrarla).
faremmo meglio a vederne i difetti, che ci sono, anche se su una struttura apprezzabile.
e il principale e irrimediabile è di avere costituzionalizzato con l’art. 7 i Patti Lateranensi fascisti, regalone che dobbiamo a Togliatti.
in questo modo vennero negati fin dall’inizio tutti i contenuti di libertà che vennero poi affermati dopo, a parole e a paroloni, e la nostra divenne la Costituzione dell’ipocrisia istituzionale, e tale è rimasta.
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È così bella che ci guardiamo bene dall’applicarla.
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metti mai che si sciupasse…
meglio tenerla sottovetro.
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