siccome si sta preparando al confronto diretto con la Cina, sperabilmente dopo avere liquidato la Russia, ora gli USA riscoprono che il covid è probabilmente nato da fuga in laboratorio.
non è la prima volta che lo dicono, e prove definitive non ce ne sono.
d’altra parte si guardano bene dal dichiarare DA QUALE LABORATORIO.
del resto, perché affaticarsi per dirlo? ci sarebbe soltanto l’imbarazzo della scelta, ma lo sanno tutti che veniva dal laboratorio di Wuhan, no?
non certo dal laboratorio americano di Fort Detrick, base militare dove la U.S. Army studia anche le risposte a possibili guerre biologiche, e presso il quale nel luglio 2019 ci furono alcuni strani casi di polmonite. da modeste indagini fatte, considero tesi più probabile che il virus sia stato prodotto illegalmente in qualche laboratorio del mondo, metti caso ucraino, dove l’attività di ricerca biomedica a sfondo militare era fiorente, e poi spedito in Cina, via Italia (dove ci sono tracce della pandemia prima che in Cina), dato che il nostro paese si è rivelato particolarmente adatto a questi traffici in precedenti pandemie di peste suina.
questo, almeno, per il sottoscritto e un antico commentatore di questo blog, che poi se ne è andato, offeso dalle mie posizioni sull’Ucraina e perché consideravo eccessive e un poco paranoidi le sue paure della Russia, da romeno che vive in Italia.
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naturalmente chi è stato svillaneggiato e additato al pubblico ludibrio per avere sostenuto fin dall’inizio la forte probabilità che il virus abbia avuto una origine artificiale non avrà nessun risarcimento morale.
e non parlo di me stesso, sarebbe ridicola presunzione, ma del premio nobel Montagnier, che, per averlo detto, si prese del rimbambito dai nostri giornalisti, tanto arroganti quanto disinformati.
ma con questo, sia chiaro che intendo dare nessun nuovo credito particolare neppure a queste nuove notizie marca USA, che vanno e vengono secondo il vento della presunta opportunità di un potere politico allo sbando.
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comunque, il rapporto è del dipartimento dell’Energia Usa, quindi non proviene da una fonte particolarmente qualificata in campo medico, ma, dicono adesso, l’agenzia ha una notevole esperienza scientifica e sovrintende a una rete di laboratori nazionali statunitensi, alcuni dei quali conducono ricerche biologiche avanzate.
ma pensa…
il nuovo rapporto si presenta come una integrazione del direttore dell’United States Intelligence Community a un precedente atto del 2021, nel quale ci si dichiarava indecisi sull’origine del virus.
avanti verso la verità a dosi omeopatiche.
nel 2021 l’Fbi era già giunto alla conclusione che la pandemia fosse probabilmente il risultato di una fuga di notizie dal laboratorio con “moderate confidence” e resta di questa posizione.
il nuovo rapporto è stato fatto filtrare sul Wall Street Journal, quindi su un organo di stampa particolarmente autorevole; comunque non è “una risposta definitiva” sulla possibilità che l’epidemia di Covid sia stata provocata da una fuga di laboratorio.
quando mai, metti che tra un po’ si scopra che con la Cina è meglio andare d’accordo…
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naturalmente tutti danno per scontato che il laboratorio di origine eventuale del virus del covid sia cinese.
nessuno spiega del resto come mai, poi, il virus avrebbe infettato il mercato del pesce di Wuhan, luogo ideale per un recapito clandestino di un virus in un prodotto congelato, e non il personale del laboratorio, anche se ora gli americani dicono che alcuni operatori vennero ricoverati in ospedale nel novembre 2019.
del resto a Wuhan si lavorava anche per gli americani, con ricerche autorizzate da Trump, dopo che Obama le aveva sospese negli USA per la loro pericolosità, e vi era anche personale americano a lavorare lì dentro.
e queste ricerche continuano qua e là nel mondo senza essere disturbate.
nell’ottobre scorso un gruppo di ricercatori americani ha creato un nuovo ceppo Covid, mortale all’80% nei topi.
ma tutti tranquilli: è improbabile che il virus ibrido sia letale negli esseri umani così come lo era nei topi, rassicurano gli autori della bella specie nuova di virus.
improbabile, eh…
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ma una verità immonda come quella che intuisce il vostro povero blogger, un poco visionario certamente, non potrà mai essere detta né da una parte né dall’altra.
rimane misterioso per me quanto sono boccaloni quelli che si sentono difensori della scienza contro la superstizione e si bevono giorno per giorno le novità propinate al momento, senza un’ombra di sussulto di mente critica.
Un premio Nobel si fa passare per rimbambito e un premio Pulitzer per filoputiniano. Propaganda, propaganda, ci bombardano da mattina a sera. Pensiero critico, hai perfettamente ragione, ma bisogna pure conquistare una sponda politica, altrimenti si fa molta fatica a fare sentire la voce.
Allo stato delle cose, almeno in Italia, mi sa che toccherà scendere in campo direttamente al sindacato, come Solidarnosc in Polonia.
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è una buona ipotesi, ma sull’Ucraina il sindacato che posizioni ha?
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Eh, bella domanda. L’altro giorno alla manifestazioni c’erano Acli, CGIL e UIL (la CISL non l’ho notata). Almeno la CGIL mi pare ormai schierata contro l’invio di nuove armi e la richiesta di avvio di negoziati.
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sì, sembra anche a me che la CGIL sia arrivata a queste posizioni, ma ammetto che mi informo poco.
ma la CISL? neppure segue il papa? la vedo grigia…
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Sempre tiepidi i cislini…
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sempre perfino troppo buono, tu… 😉
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