oggi è l’equinozio di primavera: anticipato di un giorno, perché pare che il pianeta dia i numeri anche un poco astronomicamente parlando; e allora si parte, come per dargli una ulteriore bottarella verso l’estate, anche se pare che non ne abbia affatto bisogno.
per dove? ho già detto che non anticipo nulla; se c’è un po’ di suspence, meglio.
tornate qui domani e saprete almeno la prima tappa, insciallah (se non si usano questi metodi per aumentare i clic…).
posso solo darvi un indizio indiretto: la partenza sarà dall’aeroporto di Orio al Serio, e quindi la prima meta, almeno, non sarà troppo lontana.
ho i biglietti dei primi tre voli, la prenotazione in ostello per la prima notte e poi di tre notti nel weekend, dopo il volo successivo; per il resto sono ancora scoperto, e non so neppure esattamente quando tornerò, né ho definito del tutto l’itinerario.
ho solo un limite invalicabile: il 23 aprile, perché ho prenotato una visita a Brescia undergorund e non posso mancare.
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parto con gli auguri di mio figlio: Vedi di non fare scoppiare una pandemia anche stavolta (come per il mitico viaggio in Asia semi-abortito del 2020; chi mi segue da allora se lo ricorderà.
comunque, servisse un promemoria, in attesa che si mettano insieme i pezzi in un reportage, eccolo: https://corpus15.wordpress.com/?s=bortolindie )
e io a mio figlio ho risposto: ma no, mi basta la crisi bancaria.
ad ogni buon conto sono appena stato al bancomat a Vestone, a farmi una scorta di contanti: metti che Unicredit fallisca, dovrebbero bastarmi per il biglietto del ritorno.
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si parte allora, tra banche che collassano, rischio di guerra atomica, covid neppure finito ancora del tutto e fiume della valle quasi prosciugato, con pioggia che non arriva ancora e siamo ad un anno e mezzo di crisi idrica, a razionamento dell’acqua già cominciato da qualche parte qui attorno, perché la Val Sabbia è una delle zone più a secco d’Italia, ed evidentemente neppure l’Adamello basta ad alimentare il Chiese.
sarà per questo che non sento lo slancio dei viaggi passati? quando l’entusiasmo mi faceva perdere lucidità.
anzi, ho dei veri e propri momenti di panico.
ad esempio quando ho scoperto che il bagaglio a mano standard di Ryanair è dimezzato: 40 * 20 * 25, se non sbaglio le misure esatte (ma le ho verificate col metro, tutto ok; le multe, se no, sono salatissime): praticamente un beautycase.
già, perché io volo, ed inquino il pianeta, vero; però viaggio in stretta economia, quasi senza bagaglio, e quindi cerco di rientrare almeno un poco nei limiti di una corretta coscienza ecologica.
d’altra parte, il prezzo del primo biglietto è così stracciato, 20 euro per più di 1.000 km, che la mia coscienza è a posto: evidentemente la tratta è poco affollata, il volo ci sarebbe stato lo stesso e non saranno i miei 65 chili dopo dieta + 10 di bagaglio a far consumare all’aereo chissà quanto carburante in più.
ma lavorano in perdita, allora? e basteranno i miei 20 euro a non far fallire Ryanair? vi saprò dire…
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in ogni caso ecco la morale del post: quel bagaglio minimo, che pare così scandalosamente inadeguato a un viaggio di un mese, riesce a contenere: due paia di calze e uno di scarpe, una camicia, un pantalone, un maglione, due mutande, insomma tutto il ricambio indispensabile, più la guida turistica (una sola, di uno soltanto dei paesi dove prevedo di andare; per il resto userò internet), più spazzola, spazzolini, medicine e dentifricio, e perfino un ombrello pieghevole, più che altro di buon auspicio…
ma poi esistono le lavanderie, no? e serviranno a rallentare il ritmo, bisognerà fermarsi ad aspettare di ritirare la biancheria pulita: ottimo pretesto; sono abbastanza su con gli anni per cominciare ad apprezzare un turismo lento, no?
viaggiare leggeri, anche nella vita, e da ogni punto di vista.
ed eccomi che mi sento quasi un nuovo Diogene nella botte, che buttò via la ciotola, quando vide un ragazzetto che beveva raccogliendo l’acqua con le mani.
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si fa presto a dire leggeri.
ho comunque superato le crisi di panico (ne avrei avute anche a casa, solo leggermente diverse), recuperato l’altroieri e stampato i biglietti e le prenotazioni, che parevano dispersi nella foresta oscura di internet, e mi rimane solo da caricare la sveglia per domani mattina molto presto.
un problema solo ancora aperto: la batteria del cellulare che sta per scaricarsi.
me ne sono reso conto solo all’ultimo momento ieri sera e pare che il tempo per sostituirla in giornata manchi; tornerò al pomeriggio al negozio, forse a comperare un cellulare nuovo, perché foto e riprese rischiano di saltare, e sarebbe veramente il massimo: sempre sperando di non perdere il cellulare, poi…
con questo colpo di scena finale, sventato, forse, all’ultimo momento, aspetto soltanto gli auguri e gli scongiuri di amici e lettori.
l’invidia mi inseguirà, lo sento, ma garantisco che farò di tutto per farvela passare…
Viaggiare leggeri è l’unico modo di viaggiare, se mi è consentita l’esagerazione.
Nei miei ultimi viaggi, anche intercontinentali, ho sempre avuto il solo bagaglio a mano. Questa del viaggiare leggeri è una conquista che ho maturato negli anni.
Buon viaggio e non mancare di farci sapere novità.
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hai perfettamente ragione, e me ne sono accorto benissimo dopo il giro del mondo 2014, dove giravo con una valigia di 30 chili, la metà assurdamente di guide turistiche cartacee, ed ho giurato mai più.
oggi invece ho potuto girare con la mia valigetta di dieci chili senza troppe limitazioni di libertà.
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Ti auguro un viaggio ricco di soddisfazioni e belle sorprese . Scopri quanto più puoi ,basta che poi ci riferisci 😉
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Vedi di fare viaggio magnifico e non trattenerti dal raccontarci. Così facciamo che viaggi anche conto terzi. 😄
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avrai una sorpresa domani, se arrivo dove è previsto… 😉
e grazie dell’incoraggiamento…
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