dice la Schlein: i capigruppo parlamentari alla Camera e al Senato li scelgo io.
intende dire: e non Bonaccini.
la cosa sembra normale in un paese in cui i partiti sono proprietà dei capibastone.
ma i capigruppo non dovrebbero sceglierli i parlamentari?
la cosa sarebbe anche piuttosto saggia, per mantenere un dialogo aperto.
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ma potrebbe andare diversamente, in un paese dove pure i candidati alle elezioni li sceglie pure il segretario e non gli elettori nelle primarie e la legge elettorale è congegnata in modo che i prescelti risultino anche eletti dai fessi che si piegano ad andare a votare in questo sistema di democrazia fasulla.
però qualcuno dice che la Schlein la dobbiamo lodare perché è il male minore e poco importa se ha una visione politica piccina piccina.
sa venderla piuttosto bene ed è persuasiva e crede a quel poco che crede, a differenza dei marpioni che l’hanno preceduta.
questo dovrebbe farci tutti contenti, anche se alla fine è una minestrina riscaldata.
Il problema vero è che temo che la Schlein consideri questo modo di fare politica non solo furbo, ma anche giusto. E che lo consideri tale perché è cresciuta in un sistema che era congegnato così. Pericolosissima confusione tra attuale e naturale.
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direi anche io che ci crede, e questo agli elettori basta, perché devono essere di bocca buona per forza.
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