discutendo su Fauci, Musk, Wuhan e il virus del covid.

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ho divulgato in qualche gruppo di whatsapp il mio post di ieri su Fauci, Musk, Wuhan e il virus del covid e ne è nata una discussione, almeno lì.

è così raro oramai ospitare tesi opposte alle proprie o subire critiche aperte su questa piattaforma (ops, avevo digitato piatta forma), che la riposto anche qui, con piacere.

magari può essere utile per correggere o precisare quanto detto: deciderà chi legge.

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A: Il new York post è un quotidiano plurifallito che sopravvive con notizie sensazionalistiche e, in questo caso, senza fondamento. Se hai seguito la storia del laboratorio di Wuhan, è nato da una cooperazione con scienziati francesi che avrebbero dovuto mantenere una sorveglianza attiva una volta ultimato. I cinesi non hanno mai permesso ai francesi di fare controlli, tantomeno agli americani che, questo è vero, avevano forme di collaborazione esterne, ma nel laboratorio da cui è uscito il virus a Wuhan non ci hanno mai mai messo piede.

Mauro: Quindi tu dici che il virgolettato è falso? Tu o chi ha trasmesso privatamente la notizia.

A: Ti ho girato un commento fatto da mio fratello (medico ma non vuol dire) che sostiene sia una fakenews in vista delle elezioni.

Mauro: Ok, grazie. Apprezzo comunque.

A: Non so ma prima di credere a queste notizie bisognerebbe forse capire come nascono. Che dici?

Mauro: La notizia è passata anche su un quotidiano italiano. Il rapporto con le elezioni americane è certo. Il coinvolgimento francese anche. Gli americani, comunque, avevano accesso al laboratorio e controllavano le ricerche, questo si sapeva già. Certamente non vi partecipavano attivamente, questo è ovvio. Il virgolettato è decisivo. O è vero o è falso. Poi che Musk abbia proposto di incriminare Fauci è assolutamente certo, direi. Il gioco politico di Musk è chiaro, e mi pare di averlo detto anche nel post, e di averlo anche smontato. Però la notizia resta, secondo me.

A: Ok grazie! Beh!!! Comunque sia queste possibilità sono spaventose vere o no. L idea che si studino i virus x usi militari

Mauro: L’idea che si creino dei virus che non esistono in natura per farci dei vaccini, come altro te la spieghi? Concordo con te sull’orrore di queste notizie, e resta il fatto certo che Obama aveva proibito queste ricerche negli USA e che con Trump sono state trasferite nella compiacente Cina. Buona serata… 👍🙏

A: Son troppo ignorante sulle ricerche chimiche e sulle dinamiche politiche che ne seguono. Troppo lontani dalla mia portata.

Mauro: Purtroppo lo siamo tutti e per questo queste cose ci passano sulla testa.

A: 👋👋 Dei miei amici hanno appena fatto a Pisa un convegno filosofico sull intelligenza artificiale. Altro mondo lontano dalla mia vita di cui temo conseguenze anche nelle fakenews. Mi farò raccontare a quali risultati, almeno da un confronto.

Mauro: Sicuramente e condividiamo le stesse preoccupazioni 👍

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qualche considerazione conclusiva su quello che questa breve discussione dimostra in trasparenza.

1) la fragilità dell’informazione, con l’enorme difficoltà di distinguere il vero dal falso.

2) l’indeterminazione dell’informazione, per cui non basta distinguere ciò che è vero da ciò che è falso (cosa già difficile, come appena detto), ma occorre entrare ancora più nel merito e distinguere ciò che è parzialmente vero, ciò che è parzialmente falso, ciò che è enfatizzato, ciò che è artatamente sottaciuto.

3) la sofferenza di muoversi in un contesto informativo in cui le notizie sono sempre date per qualche secondo fine, commerciale o di potere politico.

4) la tendenza irresistibile della mente a procedere per schematizzazioni di comodo: così, per esempio, se considero menzognera per natura una certa fonte informativa, allora considererò false per definizione e senza ulteriore esame tutte le notizie che provengono da lì.

purtroppo la realtà non è tale ed anche un bugiardo abituale o professionale (ammesso che si arrivi a riconoscerlo come tale) può occasionalmente dire una cosa vera, così come anche un orologio guasto segna l’ora giusta due volte al giorno, comunque; e quindi occorre sempre valutare la singola notizia nel merito: operazione stancante.

5) il senso di frustrazione e di inadeguatezza conseguente, che porta al rifiuto di esprimere dei giudizi e dunque al totale disimpegno politico.

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