Satnam Singh, e lo dicono omicidio colposo.

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no, non vorrei assumere l’aria del giustiziere, ma se a un uomo, che sta lavorando nel tuo campo per te – senza contratto, ma questo è un dettaglio -, capita un incidente tremendo che gli frattura le gambe e gli taglia il braccio destro, e tu, datore di lavoro e proprietario di quel campo, lo scarichi davanti a casa sua, mettendogli vicino il braccio tagliato, in una cassetta della frutta, siamo sicuri che questo delitto sia soltanto colposo?

la procura di Latina la pensa così, a quanto pare: indubbiamente l’intenzione esplicita di uccidere non c’era, ma ?non era una previsione più che certa? che quell’uomo sarebbe morto, come in effetti è avvenuto; a me pare di sì.

c’era l’intenzione di liberarsi di un problema, almeno, ma così stupida che si stenta persino a crederlo possibile.

il panico senza dubbio e la moglie del ferito gravissimo, che era lì, lavoratrice clandestina in quel campo anche lei, che implorava di portarli a casa. ammettiamolo: ma ?tu allora fai davvero così? e ?non lo porti in ospedale di corsa?

ma certo, lo avevano avvisato di stare lontano da quella macchina, figurati, Ma ha fatto di testa sua. Una leggerezza che è costata cara a tutti. a tutti, ?capite?

e avranno giustamente pensato: uomo avvisato, mezzo salvato.

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ma una mezza salvezza non è bastata.

secondo l’avvocato del padrone, questo, dopo averlo scaricato davanti a casa (ed essersene andato), ha chiamato i soccorsi, ed è andato in questura a spiegare cosa fosse successo.

una rogna da sbrigare, insomma; questo lo ha capito, ma che quell’uomo, facendo così, sarebbe morto, no, a questo non ci è arrivato.

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questo non è un tragico caso di cronaca nera, buono comunque per fare orrore e pietà e suscitare la disapprovazione dei buoni (come me).

è uno spaccato dell’Italia di oggi, quella che non vuole gli immigrati irregolari. o meglio: che non vuole gli immigrati regolari.

perché, se fossero regolari, ?dove la trovate una coppia di disperati? che lavorano, a 3 o 4 euro l’ora, 14 ore al giorno, senza ferie né riposi, reclutati dai caporali che se ne prendono la metà, per portarli al lavoro; e a loro pare anche di essere arrivati all’Eldorado, perché vengono da certi stati dell’India dove le cose vanno ancora peggio.

questa è l’Italia, che, del resto, non vuole il salario minimo e non vuole la cittadinanza per chi ci tiene in piedi con queste forme di sfruttamento che uccidono letteralmente.

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voi che andrete al supermercato, a pagare frutta e verdura sempre troppo, secondo voi, pensate quanto vi verrebbe a costare se chi la coltiva venisse pagato a prezzo intero.

ma, per favore, non sentitevi complici, non pensate di essere come i buoni tedeschi nazisti che vivevano a fianco dei campi di sterminio senza vederli.

è il sistema malato che si tiene in piedi così. ?voi che cosa c’entrate?

intanto nella Sicilia senza più acqua non basterà sfruttare i braccianti immigrati illegali per produrre, e intanto questo governo, voluto dai produttori, pensa a fare uno stupido ponte di Messina col pilastro principale esattamente sulla faglia sismica, anziché avviare un progetto, urgente e indispensabile, di impianti di desalinizzazione dell’acqua marina.

ma Dio acceca con la voglia cieca di guadagno coloro che vuole distruggere e cancellare dalla faccia della Terra, dicevano una volta.

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no, non voglio fare il giustiziere, non voglio condannare nessuno, mi affiderei volentieri ad una presa di coscienza, se potessi aspettarmela da chi non ha coscienza.

e adesso preferisco andare nel mio orto a vedere a che punto sono i miei cetrioli, e poi passerò sotto l’albero di amarene a farmene una scorpacciata:

ce n’è uno che ne produce di buonissime, dolci e rosse come il sangue,

13 commenti

    • via via che emergono altri dettagli, sempre più sconvolgenti, la risposta è una sola.

      riguarda quello che scriveva Catone nel De agricultura su come ci si debba comportare con gli schiavi, che erano considerati nella cultura romana di quel tempo semplicemente degli strumenti di lavoro vivi, come del resto gli animali, e andavano buttati via, cioè sacrificati, come questi, quando non erano più produttivi.
      mi pare che i fatti si siano svolti in un luogo che emblematicamente si chiama Latina, oppure ?sbaglio?

      per costoro un immigrato non è niente di diverso da un animale: la qualifica di essere umano la riservano soltanto ai loro simili, e neppure a tutti…

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  1. Che dire… sento solo una rabbia incredibile. Scrivevo le stesse cose, meno bene, poco fa. Colposo? Adesso ci manca solo che la colpa la diano al morto, di solito si fa sempre così con i lavoratori che muoiono. Hanno già cominciato a dire: “lavorava in nero”… come se avessero tante altre scelte. Chi deve fare i controlli in questo paese e non li fa? Chi da i permessi, chi chiude gli occhi, chi avvisa prima delle ispezioni? I prefetti, i questori, così solerti a bastonare gli studenti, dove stanno? E i ministri, il presidente della Repubblica, che lancerà sicuramente un monito accorato, come al solito, ma a che cavolo serve? Viene quasi da dar ragione a chi lo vuol togliere di mezzo.

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    • non sono riuscito a mettere un like doveroso da te, non compare la voce; forse avrei dovuto metterci almeno un commento, ma… mi vengono meglio quelli dove dire di essere in disaccordo (che poi nel blog degli altri non si dovrebbe fare, e allora finisco in silenzio).
      e poi ho visto un primo commento talmente fuori tema che non mi ha proprio invogliato a farlo…

      ti dico qui allora quel che avrei detto da te, e mi sarebbe sembrata auto-promozione in casa altrui…
      ?come ti salta in mente? di dire che hai scritto le stesse cose meno bene.
      a me sembra esattamente il contrario e vorrei avere la tua capacità di dire le cose schiette e chiare, con grande immediatezza; io finisco invece sempre per arrotolarmici dentro.

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      • Stasera sentivo il TG, tutti indignati ovviamente e scandalizzati. La Schlein dice che bisogna debellare il caporalato nell’Agro Pontino. Ma la regione Lazio non è stata governata per anni dal suo partito? Che cavolo facevano? E in Calabria, tipo a Rosarno, chi cavolo governava? (Lasciamo stare che adesso inneggiano al referendum contro l’autonomia differenziata quando uno che l’ha chiesta è Bonaccini). Mio figlio stasera diceva: voi mi spingete a comprare il cibo made in Italy, alimentando la schiavitù. Io il cibo d’ora in poi lo compro dove mi pare e piace, la vostra scelta non ha niente di etico. Non posso dargli tutti i torti…

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        • indignarsi è facile, anche se leggo che il TG1 ha pensato bene di intervistare il padre del padrone, e non certo la moglie della vittima o i suoi compagni di lavoro (correggimi se sbaglio). comunque fra due giorni tutti penseranno ad altro.
          ?non crederai mica che questo governo voglia mettere in crisi l’economia? andando a prendersela con i caporali e col lavoro nero… è il made in Italy, ragazzi!
          poi tuo figlio ha torto, perché non credo che altrove i meccanismi di fondo siano molto diversi…

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          • Non so se ha torto, il ragionamento è: pensiamo di fare una scelta etica, e invece alimentiamo lo schiavismo tale e quale agli altri paesi. L’unica cosa che può giustificare il prodotto italiano (a parte la bontà, quando è decisamente superiore) è il minore inquinamento del trasporto. Il ministero dell’Agricoltura e del Sovranismo Alimentare dovrebbe occuparsi di garantire la filiera, non di perpetuare gli sfruttamenti di disperati ricattabili. Intendiamoci, non do certo la colpa a Lollobrigida, il sistema è marcio da anni, ogni volta che c’è il morto se ne parla per due-tre giorni, e poi rimane tutto come prima. Perché, sostanzialmente, agli italiani sta bene così.

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            • fai delle osservazioni giuste, quando dici che il vero motivo per privilegiare il made in Italy è, semmai, la riduzione dei costi e dell’inquinamento da trasporto.

              ma allora tuo figlio ha torto, quando dice: se in Italia si produce l’alimentare così, con questi costi umani, allora io compero dove mi pare.

              il fatto è che bisognerebbe cambiare totalmente anche il modello dei consumi alimentari, ed introdurre delle precise penalizzazioni con imposte che mirino a scoraggiare ogni prodotto fuori stagione realizzato in serre ad alto dispendio energetico e costi altissimi di CO2.

              ricominciare a nutrirsi rispettando i ritmi naturale della produzione di frutta e verdura, seguendo i ritmi stagionali, e non pretendere di mangiare tutto quel che ci pare in ogni momenti dell’anno, senza tenere conto che la pesca che arriva sulla tua tavola d’inverno ha costo ambientale altissimo.

              sconfiggere la filiera mondiale della produzione alimentare pompata artificialmente e lottare contro il caporalato significa anche tornare a mangiare in modo naturale, magari costruendosi un piccolo orto e un frutteto nel giardino di casa, chi può, al posto dei prati all’inglese e dei fiori di serra.

              ma quanti di quelli che si indignano, per carità, giustamente, di fronte a questi esempi osceni di mancanza di senso di umanità, ?sono poi disposti davvero? almeno a cambiare abitudini alimentari.

              viviamo tutti come delle regine di Francia che si facevano arrivare i frutti esotici conservati per miglia e miglia nel ghiaccio, a quei tempi.

              ?vogliamo tornare ad essere comuni umani plebei?

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              • Leggevo l’altro giorno che le esportazioni di agrumi dal Sudafrica sono aumentate di una cifra pazzesca. Ora, posso capire chi gli aranci non ce li ha perché fa troppo freddo, ma noi che bisogno abbiamo? Ma comunque.
                Stavo ripensando a quei poracci del braccio staccato. È tutto un mondo malato, tutto s’intreccia. Vengono perché stanno male, si adattano a quel che trovano, e se gli si toglie anche quel poco è un problema. Che farà la moglie, non in regola e ora anche senza lavoro? Alla fine ci rimetterà lei, è la beffa finale.

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                • non credo che nessuno promuoverà qualche raccolta di fondi per aiutarla.

                  siccome in Sudafrica, emisfero australe, le stagioni sono capovolte, c’è chi ama mangiare le arance d’estate anziché d’inverno, evidentemente.
                  il sistema è malato; regge sempre più a fatica 8 miliardi di vite umane; c’è da domandarsi che cosa succederà quando crollerà, e la fine non sembra lontana, visto che ad ogni rilancio si alza la posta.

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