i diritti? in fondo a destra. borforisma n. 7

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per la mia generazione la distinzione è chiara (o ?era?): i diritti collettivi sono di sinistra, i diritti individuali sono, tendenzialmente, di destra.

per il semplice motivo che l’individualismo è di destra e la solidarietà e la comunità sono (o ?erano?) di sinistra.

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per questo stesso motivo l’Italia è un paese costituzionalmente di destra: perché la nostra cultura nazionale è fortemente individualistica, e la deriva del consumismo capitalistico ha esasperato questo tratto, soprattutto dal berlusconismo in poi.

l’individualismo italico è così radicato da essere diventato addirittura grottesco ed autolesionista negli ultimi anni: vedi l’incoerenza di un popolo che vuole compattamente sanità pubblica e istruzione giustamente gratuite, pensioni alte e possibilmente precoci, ma poi non vuole pagare tasse e, potendo, le elude in ogni modo, per ampia parte, come se tutti questi beni potessero cadere gratis dal cielo.

una mentalità che in ogni altro paese del mondo potrebbe sembrare soltanto una caricatura o una barzelletta, ma funziona in un paese che non sa che due più due fa quattro, o non lo vuole sapere: tanto le tasse buone sono soltanto quelle che pagano gli altri.

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se quello che dico è vero, ecco la spiegazione ovvia e naturale della scomparsa totale di ogni sinistra in Italia.

infatti anche quella che continua a definirsi sinistra, ma abusivamente (almeno dal mio punto di vista), ha trasferito lo spirito di opposizione dalla rivendicazione dei diritti collettivi a quella dei diritti esclusivamente privati ed individuali.

e questa è anche l’origine della sua inevitabile frammentazione e subalternità. perché i diritti individuali non soltanto sono di destra, per loro natura, visto che esaltano l’individualismo, ma disaggregano, quando non contrappongono, perché variano appunto da persona a persona.

si aggiunga, per mettere la ciliegina sulla torta, che i migliori difensori dei diritti individuali sono i partiti di destra, e su questo la cosiddetta sinistra (o destra inconsapevole) è costretta ad una penosa rincorsa senza speranza.

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corollario assurdo: se poi qualcuno si ricorda ancora che esistono valori e interessi collettivi, è più facile che sia la destra a farlo, per puro spirito di conservazione e tradizionalismo.

invece la pseudo-sinistra non è ancora riuscita ad individuare dei nuovi valori collettivi che servano come critica alle disuguaglianze, alle discriminazioni e alle ingiustizie della società attuale.

così la destra le difende, con piena consapevolezza e coerenza, in ultima analisi; invece la cosiddetta sinistra lo fa senza neppure saperlo e negando di farlo.

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