Ucraina. dammi oggi il mio notiziario quotidiano n. 2 – reblog 16 aprile 2014.

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ripubblico con un po’ di ritardo, per la situazione logistica attuale, ma con la data originale di dieci anni fa, la parte dedicata all’Ucraina nella seconda puntata di una serie del mio blog di allora: https://bortocal.wordpress.com/2014/04/16/ucraina-cina-strage-piazza-loggia-sterilizzazioni-dammi-oggi-il-mio-notiziario-quotidiano-2/

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che succede in Ucraina? si sta precipitando verso la guerra civile?

strana la parsimonia informativa della stampa italiana.

diversi soldati dell’esercito ucraino stanno cambiando bandiera nella parte orientale: inevitabile in un paese che sta lacerandosi in due.

sei carri armati ucraini sono passati dalla parte dei rivoltosi russi: è una specie di 8 settembre che annuncia la dissoluzione dello stato.

l’inviato speciale dello Spiegel racconta:

Con una bandiera russa e e insegna della regione attraversano a città sotto gli occhi meravigliati della popolazione: un paio di persone li applaude: “Da settimane non abbiamo ricevuto niente di ragionevole da mangiare; Kiew ci ha dimenticato: Adesso basta”, grida un soldato. “Noi siamo il popolo” – era il grido delle grandi manifestazioni del 1989 che abbatterono il regime della Germania Orientale. Su ognuno dei vecchi panzer sta una dozzina di soldati. Sulle uniformi si sono incollati i simboli russi.

Il nuovo governo di Kiev ha iniziato martedì un’azione “anti-terroristica” contro i separatisti dell’Ucraina dell’Est e hanno occupato diversi edifici pubblici di nove città in rivolta, riconquistando anche l’aeroporto di Kramatorsk.

Ma i soldati mandati da Kiew vengono circondati da una massa umana furiosa.

“Sono fascisti e adesso mandano i sodati per farci fuori, noi ucraini del’Est di lingua russa”. E vogliono fermare i panzer.

la situazione è critica: sinora i rivoltosi chiedono solamente maggiore autonomia, ma se la repressione si indurirà salirà la voglia di indipendenza.

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mi correggo: poco fa ho trovato sul Fatto Quotidiano traccia delle stesse notizie.

Il Fatto passa per essere il quotidiano più libero (o più Libero?) d’Italia e dà la stessa notizia così: Intanto i blindati governativi si sono spostati verso est, dove le truppe filorusse continuano l’occupazione.

fermi tutti? e da dove vengono queste “truppe filo-russe”? basta rifletterci un attimo per capire che si tratta di reparti dell’esercito ucraino stesso che si sono ribellati.

In mattinata [i governativi] hanno preso il municipio di Donetsk e sequestrato sei blindati a Kramatorsk.

sono i sei blindati che, secondo l’inviato dello Spiegel sul posto, sono passati spontaneamente agi insorti.

Le milizie, secondo i servizi segreti ucraini [!!!!], hanno ricevuto l’ordine di “sparare per uccidere” sui militari di Kiev e due di loro, un ufficiale e di un soldato di leva, sono stati presi in ostaggio da terroristi armati nella regione di Lugansk, a Krasni Luch.

I militari di una colonna ucraina bloccata da manifestanti filorussi a Kramatorsk hanno deposto le armi prima di fare marcia indietro. Scene analoghe nella vicina Slaviansk, dove 300 soldati si sarebbero ‘arresi’, secondo fonti filorusse citate da Interfax.

La situazione è sempre più caotica. Per Vladimir Putin non ci sono dubbi: l’Ucraina è “sull’orlo della guerra civile”. La “brutale escalation del conflitto”, ha detto il presidente russo in una telefonata con Angela Merkel, è da imputarsi al blitz militare di Kiev.

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VERSO UNA PICCOLA NAZIONE UCRAINA, post publié le avril 16, 2014 par moselleorthodoxe, il mio amico innamorato dell’Ucraina (con la maiuscola) che vive in Belgio:

Continuo a pensare che se le regioni dell’Est si separano, è meglio. Pensiamo a Israele, pensiamo alla Svizzera, pensiamo al Giappone: tre esempi di nazioni che hanno poche risorse naturali, e che sono diventate ricche lo stesso, grazie alla voglia di lavorare dei loro abitanti. La stessa cosa succederebbe secondo me anche alla piccola Ucraina che rimarrebbe indipendente e che risulterebbe meno influenzata dai Russi di quanto lo è stata fino ad ora. Diventerebbe infatti un paese come la Germania per l’economia, ma rimanendo come la Macedonia per la spiritualità, cioè il meglio di tutto! Io sogno di questa piccola Ucraina indipendente con Kiev come capitale e se succede mi ci vado a stabilire subito. Soprattutto spero che le cose avvengano in modo pacifico, senza altri morti né da una parte né dall’altra.

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le considerazioni svolte dall’amico erano totalmente irrealistiche, ma significative di uno stato d’animo; il post nell’insieme lo trovo interessante come documentazione di come iniziò dieci anni fa le guerra che ha assunto da due anni una nuova dimensione e che al momento vede una crisi così grave da apparire irreversibile, nata dal rifiuto ucraino di negoziare un accettabile compromesso con la Russia.

6 commenti

  1. Viaggiatore, sei di ritorno? Ho seguito quasi tutte le puntate ma il telefonino spesso non so perché non mi fa commentare. Ma non dipende dal tuo blog, me lo fa con tutti, ci sarà qualcosa che devo sbloccare…

    Questi articoli di dieci anni fa sono molto interessanti, del resto anche tutti i nostri media si sono scordati quello che dicevano dell’Ucraina, a partire dai nazisti di Azov diventati emblema di libertà, dalle oligarchie, dalla corruzione dilagante.
    Mi sembra che ormai si stia per arrivare al dunque, e sarebbe un bene per il mezzo milione di giovani ucraini che devono essere mobilitati per andare a farsi ammazzare.

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    • sull’Ucraina, piacerebbe anche a me pensare che la guerra finisca, ma temo che non sarà così facile; oramai sono molto diffidente su quello che dicono i media, e potrebbe essere che la situazione venga presentata più pericolosa per la NATO (e per i poveri ragazzi ucraini e russi mandati a morire)n di quello che è davvero, perché gli strateghi dell’informazione pensano che serva dirlo per vincere le resistenze crescenti a questo odioso massacro e farci accettare altri sacrifici per continuarlo.
      è evidente che i vantaggi russi al momento sono alquanto modesti e che comunque sono ben lontani dal recuperare anche tutto il territorio che avevano conquistato all’inizio.

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      starò in giro ancora un paio di giorni: questo viaggio è stato più breve di quello dell’anno scorso, ma direi altrettanto intenso, nonostante la settimana di meno.

      mi fa piacere sapere che mi hai letto, perché l’assenza dei commenti tuoi da ultimo mi faceva dubitare, non una volta sola, di essere noioso, anche se certamente le vicende sono state movimentate come al solito, e forse anche un poco di più, ahaha (si vede che perdo qualche colpo…).

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      • Perdo troppo tempo a lavorare. È un problema, mi accorgo di esagerare ma dato che c’è un gruppetto che dipende da me, o almeno dalle indicazioni che posso dargli, mi sento responsabile e mi faccio assorbire troppo. È uno sbaglio che ho fatto ma vedrò di porci rimedio entro qualche mese.

        Sulle conquiste russe non so… si stanno muovendo piano e macinano pian piano le difese ucraine; il nostro amico Aldo purtroppo scomparso avrebbe di sicuro saputo interpretare meglio.
        Ma perché la Russia dovrebbe occupare l’Ucraina, del resto? Gli obiettivi fin dal primo momento sono stati chiari: difesa dei russofoni e dei territori strategici, demilitarizzazione Ucraina, blocco dell’espansione Nato a Est.
        Dovevano crollare sotto le sanzioni, sembra che crolliamo noi sotto le nostre contraddizioni, chi glielo fa fare di accelerare? Sperimentano nuove armi, implementano i loro sistemi di combattimento. Consolidano alleanze, prospettano un mondo multipolare.
        Ieri sentivo un servizio Rai che diceva che la Russia è preoccupata per la demografia, ed è vero perché anche Putin recentemente riconosciuto, ma noi non lo siamo? Specialmente in Italia, dove la crescita è sottozero, dovremmo fare di tutto per fermare questa guerra prima che ci coinvolga ancora di più.
        Il prof. Orsini non si diceva molto convinto che il ritorno di Trump avrebbe portato ad una fine della guerra, se non ci muoviamo noi europei mi sa che agli americani non gliene può fregare di meno: vendono armi, petrolio e gas, hanno ridotto la concorrenza… tutto a scapito degli ucraini, un costo più che accettabile, no?

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        • queste nostre considerazioni sono ovvie, caro Gio, direi perfino banali. purtroppo coinvolgono pochi.
          a me l’umanità che mi circonda sembra completamente schizzata, e direi perfino insegna di essere difesa: sono riusciti a cancellare l’essere umano pensante, almeno in Occidente. ci si preoccupa per le poche menti rimaste lucide e funzionanti.
          occorre definire strategie di autodifesa: quanto ai beceri a cui non importa una guerra pagata al momento da altri e incapaci di vedere quanto la pagheremo e la stiamo già pagando anche noi, che vadano pure a quel paese.

          non so sei hai letto le finalità con cui il Congresso ha sbloccato gli aiuti all’Ucraina: la guerra in profondità alla Russia ora è un obiettivo dichiarato, e ovviamente la Russia reagirà.
          un altro passo in avanti verso l’abisso.

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          • No non ho letto tutte le finalità, quella principale sarà sfiancare la Russia come ai tempi di Reagan e Gorbaciov e fare più affari possibile. Dobbiamo dare tutti più armi all’Ucraina per ricomprare poi da loro. È ignobile che per due anni abbiamo riempito di soldi le multinazionali del farmaco e ora riempiamo quelle delle armi. Se hanno intenzione di attaccare davvero in profondità la Russia devono sperare che Putin rimanga al potere, perché ormai mi pare quello con la testa più sulle spalle di tutti. Il suo successore forse non avrà la sua pazienza.

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            • la finalità dichiarata è di mettere l’Ucraina in condizioni di colpire la Russia anche in profondità e quindi di far fare alla guerra un altro passettino in avanti verso il confronto globale.
              sono degli irresponsabili.
              sono andato a Cipro nei giorni scorsi anche per verificare con mano la divisione che dura da cinquant’anni esatti con la parte turca che si è resa di fatto indipendente, pur se non riconosciuta come tale internazionalmente; dopo una guerra interna breve, ma pur sempre distruttiva, ora la convivenza è del tutto pacifica. anche se diciamo pure che le urla dei muezzin della mezza cittù turca non rispettano il confine e arrivano anche dall’altra parte, dove però non ho sentito suonare le campane, o forse non ci ho fatto caso.
              la stessa cosa avviene in Kosovo, con un intervento NATO che trasformò radicalmente questa alleanza militare nel 1999 da difensiva ad offensiva, e nessuno si scandalizza se la minoranza albanese della Serbia è da allora di fatto indipendente, pure. ma la Serbia è un’alleata della Russia, quindi tutto è possibile.

              i servili portavoce della propaganda di guerra usano senza pudore alcuno due pesi e due misure, ma nessuna persona che ragioni lucidamente può negare che al fondo di questa situazione ci sta la volontà di umiliare la Russia e di riportarla ai tempi di Eltsin o peggio di smembrarla: politica oltretutto suicida, dato che una Russia ferita entrerebbe a pieno titolo nell’orbita cinese, facendone una potenza in grado di far passare grossi guai all’Occidente, non fosse che per la cultura tradizionale di quel paese che lo tiene estraneo ad ogni imperialismo di tipo planetario.
              questo senza nulla togliere ad un giudizio negativo sull’azione putiniana, parallelo come giudizio a quello negativo sui nazionalismi turco e albanese di cui dicevo sopra, che continuano a mostrare gli effetti devastanti del culto della nazione prodotto dal romanticismo e sviluppato poi coerentemente fino ai deliri del nazifascismo; ma forse con qualche giustificazione geo-politica in più nel caso russo attuale.

              grazie dei tuoi commenti, anche se purtroppo ce la cantiamo da soli in un mondo di sordi.

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