il nostro 25 aprile irreale e il 25 aprile come arma di distrazione (di massa?)

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niente post miei per il 25 aprile, non quest’anno.

servisse, magari potrei fare un discreta lista di post già scritti sul tema, e magari la aggiungo in fondo a questo, ma quest’anno, per favore, no.

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il 25 aprile va ricordato, sia chiaro, ma farlo alla maniera in voga in questo momento, significa soltanto aggiungere la propria voce – non richiesta, oltretutto – ad un coro francamente insopportabile.

se vogliamo dire che la Resistenza fu un movimento per dire basta alla guerra di sterminio, io ci sto: ma allora, per favore, ricordiamola dicendo un basta forte e chiaro anche alle guerre attuali.

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?dove sono le proteste attuali? per il continuo riarmo dell’Ucraina, per una rivincita impossibile, che non dobbiamo neppure augurarci, perché ci porterebbe alla guerra nucleare.

non basta dire basta alla guerra degli ebrei in Palestina: perfino queste proteste, se restano isolate, hanno una sapore di voluta distrazione di massa.

il movimento degli universitari americani per Gaza potrebbe ricordare che il Sessantotto partì dalle analoghe proteste contro la guerra americana in Vietnam, ma erano proteste contro una guerra che gli States facevano in proprio.

occorre dire basta anche alla guerra della NATO contro la Russia, oltre che a quella della Russia contro la NATO, per interposta Ucraina.

occorre dire basta alla corsa agli armamenti e alle altre guerre che si vorrebbero fare, se soltanto se ne avesse la forza.

occorre dire basta all’impoverimento di chi è già povero per sostenere guerre senza senso alcuno, come sono quasi tutte le guerre.

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ma voglio allargare il discorso – non troppo, per sperare che qualcuno mi legga ancora, in questi tempi di parole smozzicate.

la democrazia cosiddetta liberale, cioè la negazione stessa della democrazia vera, ha delle regole precise per il condizionamento del gioco elettorale truccato sul quale si basa: ed è quello della continua creazione di falsi obiettivi.

una massiccia campagna di condizionamento mediatico è continuamente in corso per distrarre dai problemi e dalle scelte vere le menti, che del resto pare non aspettino altro, in genere.

la povera vita senza colore delle masse urbane è priva di avvenimenti veri e ben regolata dalle abitudini che inquadrano chiunque, perfino chi protesta; occorre crearle attorno qualche sceneggiatura abbastanza demente sia per riempire di qualche fatto apparente quel vuoto, sia per impedire che le poche energie intellettuali residue si concentrino sull’essenziale e scoprano il gioco sporco.

la verità banale che la maggior parte degli esseri umani è stupida permette alla cosiddetta democrazia di far governare i piccoli gruppi di ambiziosi e prepotenti che esercitano davvero il potere grazie al condizionamento che deriva dal controllo dell’informazione.

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di fatto non esistono differenze sostanziali oggi nelle scelte politiche vere, che propongono le forze politiche dette in campo, e, dove ne esistono, il sistema è organizzato in modo che chi ne propone effettivamente di diverse, sia assolutamente marginale.

ad esempio, non risulta che sia veramente possibile in questo contesto decidere se organizzare la nostra vita politica e sociale futura in vista della guerra con la Russia, con l’Iran e in prospettiva con la Cina, e siccome questa scelta ha come orizzonte possibile, per non dire probabile, perfino della guerra atomica.

è sicuramente cinico dirlo, tuttavia la questione palestinese e di Gaza non è così centrale, il massacro di quel popolo ad opera degli ebrei è in corso da anni, e, anche se qui è un poco più facile distinguere le ragioni ed i torti, occuparsi di questo, e non del rischio della guerra nucleare, è un vero diversivo rispetto all’enigma di quello che ci riserva il futuro.

queste sono le vere questioni al centro di un vero ricordo della Resistenza il 25 aprile.

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anche tutta l’agitazione folcloristica sul carattere post-fascista dell’attuale governo è un puro e semplice diversivo.

Berlusconi ha saputo condizionare la politica italiana facendoci discutere per vent’anni delle sue grottesche prese di posizione e delle sue uscite clownesche, indegne di un uomo di stato.

l’aggravante oggi è che una disputa su fascismo ed antifascismo, totalmente inattuale, proviene invece dall’altra parte dello schieramento, che non oso neppure chiamare opposta.

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non voglio affatto dire che non c’è il rischio di un nuovo autoritarismo degli stati, anzi; voglio soltanto dire che questo rischio non è affatto minore dalla parte di coloro che accusano gli altri di volerci portare ad una forma di fascismo soltanto vagamente riverniciata.

si arriva così al paradosso finale che perfino la volontà di sostituire di fatto il sistema parlamentare con un sistema semi-plebiscitario, dove si sceglie soltanto un capo del governo detentore di poteri quasi assoluti, potrebbe perfino rappresentare un momento di democrazia più ampio del sistema oligarchico attuale, dove i poteri del capo del governo dipendono da quelli di cosiddetti rappresentanti del popolo, che invece in realtà sono autonominati, all’interno del potere mafioso della cricca politica che si auto-conserva.

se non fosse che anche la scelta del capo del governo sarà totalmente condizionata e che vi è la certezza che esso sarà votato da una parte ristretta degli elettori e sarà sempre l’espressione della semi-dittatura di una minoranza. in questo contesto.

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oramai, è infatti chiaro che il diritto di voto viene esercitato di fatto da chi condivide l’attuale sistema clientelare mafioso chiamato abusivamente democrazia, e non impropriamente aggiungendoci liberale, cioè ispirato all’iper-liberismo.

oramai un numero crescente di persone oneste, estranee a questo sistema, si rifiuta semplicemente di legittimarlo col voto.

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questo, dunque, è il nostro 25 aprile reale, ma dovrei direi meglio: il nostro 25 aprile irreale.

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a proposito di altri 25 aprile:

la sinistra e la destra malate del 25 aprile. 25 aprile 2006 – cp 177 – 311

se il vento fischiava… 25 aprile 2007 – cor-pus 145 – 399

maledetto il 25 aprile. 25 aprile 2008 – cor-pus 93 [92] – 323

subcmarcos. aprile per pensare. 25 aprile 2008 – bortologia 20 [II, 43] – 324

un 25 aprile alla Walter Veltroni. cor-pus 117 , ridical 71 [s.n.] – 25 aprile 2009 – 475

Stuttgart – 25 aprile 2009 – [Youtube 23]

un altro 25 aprile? bortografia 78 [600] – 25 aprile 2010 – 377

il 25 aprile (e dopo) mettiamo gli occhiali. 26 aprile 2011 – wp 225 – 444

[Furio Colombo, Il loro 25 Aprile. 24 aprile 2012 – wp s.n.]

buon 25 aprile… 25 aprile 2012 – [borforismi 34] – 289

il peggiore 25 aprile mai visto. 25 aprile 2013 – wp 203 – 321

ISTRICE, DI ELLA GADDA – PER IL 25 APRILE. – 25 aprile 2014

VI RICORDATE QUEL 25 APRILE? – 185. – 25 aprile 2015

il 25 aprile di Giakarta – 178 – 26 aprile 2017

il giorno dopo il 25 aprile – 153 – 26 aprile 2020

un altro 25 aprile – 166 – 25 aprile 2021

fiori e frutti del mio 25 aprile – bortografia 110 – 2 maggio 2021

4 commenti

  1. commento ricevuto via whatsapp:

    Non vi è libertà senza liberazione, basta ripercorrere la storia. Non abbiamo libertà di voto né rappresentanza politica. La nostra non è una democrazia, ma un regime subdolo. Economicamente e socialmente siamo in pieno declino, purtroppo la demagogia investe ogni settore. I segnali sono forti e chiari, siamo una colonia dell’America e siamo in guerra , mentre dormiamo sugli allori che non abbiamo. il 25 aprile non è reale, non abbiamo nulla da festeggiare.

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    • al solito sintetizzi in modo efficace ed evidenzi il senso della situazione che stavo vivendo, che anche io cercavo di descrivere.
      siamo perfettamente d’accordo, ultimi giapponesi sperduti nella foresta, oppure avanguardie di un cambiamento che verrà e che speriamo ancora di poter vedere…

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  2. 25 Aprile irreale… è vero, per la prima volta nella mia vita ho sentito l’ irrealtà della festa, ho partecipato ma mi sentivo lontana da quella commemorazione sterile, già passata inutilmente. Bruttissima sensazione.

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