alle europee: come votare, per non votare.

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l’amico giomag59 ricompare almeno sul suo blog con un post frizzante https://giomag59.wordpress.com/2024/05/24/cronachette-dellanno-bisesto-xi-vota-antonio-detto-antonio/ sulle elezioni europee che si avvicinano, senza che in Italia si sia veramente discusso di loro.

anzi, gli elettori sono semplicemente chiamati a votare per le due leader del momento, la Giorgia detta Giorgia e la Elena Ethel, detta Elly, che non ha neppure approfittato della splendida occasione per invitare a scrivere soltanto Elly sulla scheda.

ma ammetto che possa esserle sembrata una scelta troppo ellittica, oppure troppo ellytaria, e c’era poi anche il rischio che elettrici ed elettori non troppo familiari con la ypsilon, intesa come lettera, finissero con rovinare tutto, scrivendo Elli e Ella.

le due dovevano recitare la parte di quelle che se le danno di santa ragione, ed erano entrambe d’accordo nel farlo violando la legge sulla par condicio, ma, incredibile ma vero, per una volta la legge è stata rispettata in Italia dalle istituzioni.

per cui il ring di boxe politica femminile è rimasto vuoto, e i deprimenti media di regime hanno avuto di che chiacchierare insulsamente per due giorni.

ma intanto tutti hanno visto di che pasta è fatta quella che si dice opposizione.

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gio’ (se posso rendere ellittico, appunto, anche il tuo nick), dai delle indicazioni di voto, che potrei anche condividere, ma non del tutto; beato te che può darne, comunque, perché hai ancora qualcuno che ti legge; ma le dai in negativo.

dici che non dobbiamo votare per i partiti che hanno appoggiato il governo Draghi e il green pass (ma l’ha voluto solo Draghi?), quindi, secondo te, ?ci resta solo la Meloni?, come votabile, perché fu l’unica che votò contro; ma forse, gio’, non vuoi dire questo.

io qui non concordo con te, gio’, e credo che tu abbia fatto un passo falso, perché, se non dobbiamo votare per chi ha votato Draghi, dovremmo votare allora per chi lo ha cacciato, ossia gli stessi di prima più la Meloni…

lo dico non perché io condivida la politica di Draghi, ma perché è chiaro, secondo me, che Draghi è stato cacciato da chi voleva spartirsi la torta del potere, e, se dobbiamo subirci un governo di destra, era meglio Draghi della Meloni. o ?no?

già, pensa un po’: i partiti che appoggiarono quel governo furono poi gli stessi che lo fecero cadere..

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e allo stesso modo oggi sono concordi quasi tutti nel dare contro il bonus al 110 percento, ma furono anche d’accordo tutti a impedire a Draghi di correggere le storture della legge, per non perdere voti.

lasciamo sfogare: oggi pare che il famoso 110 sia soltanto figlio dei 5Stelle, ma pare impossibile ricordare che questi non avevano il 51% dei voti in parlamento da soli (lo avrebbero avuto con la riforma del premierato della Meloni, ma allora non c’era ancora…).

e quindi qualcun altro deve pure averlo votato, ma chi?

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dici che non dobbiamo votare chi ha messo a capo della Commissione Europea la von der Leyen, e su questo, invece, concordo pienamente con te

– a maggior ragione da semi-tedesco, quale a volte mi pare di essere, ricordando che la stessa fu giubilata in Europa dopo un oscuro affare di tangenti militari in Germania, come ministra della Difesa, e che, a quanto pare, lo ha rifatto anche in Europa con i vaccini.

ma questa tua sana posizione, gio’, ?significa di nuovo, forse, che dobbiamo votare a destra?

sono le nostre destre che non l’hanno votata, visto che l’hanno votata anche i 5Stelle quella figura (femminile di figuro, in questo caso).

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dici infine che non dobbiamo votare chi ha approvato in Europa di armare l’Ucraina e quindi di entrare in guerra al suo fianco contro la Russia, e qui sono d’accordo con te al mille percento.

ma quell’invio l’hanno votato anche i 5Stelle, e quindi dici che non dobbiamo votare nessuno del parlamento attuale.

come sono d’accordo con te su questo, in nome del no al rischio di una guerra globale nucleare.

?ci resta la lista di Santoro?, allora, o qualche altra di sinistra…

ma neppure sono capaci di confluire per raggiungere il quorum del 4 percento…, a quel che dicono.

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quindi non ci resta che votare per non votare, noi emarginati dalla storia.

votare contro tutto e tutti per far emergere il nostro flebile no, nel mare di astenuti che potrebbe superare il 50 per cento, come giustamente dici…

ma io vorrei votare in positivo, per…

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ma non posso dilungarmi come mi è solito e come vorrei, stasera.

tornerò sull’argomento un’altra volta.

9 commenti

    • sembra che le uniche due dichiarazioni di voto certe che ho raccolto dai commenti qui siano queste, e per questa mi sono già espresso anche io… 😉

      scherzo, naturalmente: nel tuo commento ho letto un NON che non c’è. però non hai spiegato perché non puoi votare Santoro.

      neppure a me Santoro sta simpatico, altre volte l’ho criticato duramente qui, ma questo voto prescinde dalle antipatie personali, mi pare, e acquista il valore di un referendum, già perso in partenza, su pace o guerra.
      la stragrande maggioranza voterà guerra, ma senza neppure saperlo, e il grave sta qui.

      comunque nei prossimi giorni vorrei approfondire il problema.

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  1. In questa fase storica due sono i temi che sovrastano al punto di minacciare il futuro dell’umanità, l’ambiente con i cambiamenti climatici in atto e la terza guerra mondiale pure in atto, il primo causa profonda del secondo.
    Nel dibattito elettorale italiano mainstrim non compaiono e questo dà l’idea in quali mani siamo precipitati.
    Che liberismo ed atlantismo siano saldamente al potere in Italia ed in UE è un dato incontrovertibile. L’ attuale maggioranza UE è e sarà per aumento del Pil, ammesso che sia possibile, con tutto quel che sappiamo di ulteriore danno ambientale e per lo scontro commerciale ed armato con chi si oppone all’egemonia occidentale, Cina in primis; l’eventuale cambio di maggioranza su questi temi sarà sicuramente peggio.

    Viste le tendenze in atto e la mancanza di concreta alternativa il voto prossimo alle elezioni europee è a mio avviso totalmente inutile al fine di un positivo cambiamento politico.
    Per quanto riguarda l’Italia destre e nuova destra di supporto, e qui intendo PD, per chi ha un minimo di visione sono ovviamente invotabili.
    Un qualche barlume, volendo proprio, lo si può intravedere in Avs e 5s ma privo di chiarezza di fondo.
    A questo punto per quanto mi riguarda non resta che un voto di simbolica protesta per la lista di Santoro che invoca pace, disarmo ed ambiente… sperando vanamente che possa essere un seme di dignità…

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  2. Caro Mauro, purtroppo non sono presente come vorrei e come meriterebbero certe discussioni, ho anche lasciato a metà quella interessantissima da te con gaberrici e il post seguente.
    Il telefonino non mi aiuta, devo dire a mia parziale discolpa.
    Hai ragione, a Draghi l’unica opposizione (finta) era quella della Meloni, che infatti ci ha stravinto le elezioni; Draghi cadde perché i 5S e la Lega non diedero più la fiducia, a mio parere si sarebbe dovuto andare al voto quando Renzi fece cadere il Conte-bis, ma non ci si andò perché altrimenti vinceva la destra 😂 .
    Il green pass hai ragione fu introdotto prima di Draghi ma la macronizzazione la volle Draghi (e Speranza).
    Chi votare, bella domanda! I temi adesso mi sembrano: pace, ambiente, lavoro. Legati tra di loro, e spesso in contrapposizione (come si fa a parlare di ambiente quando si indirizza l’economia verso il riarmo, con tutto quello che inquinano e distruggono le armi?) e quante volte l’ambiente è sacrificato in nome dei posti di lavoro?
    Personalmente scarto ovviamente tutto il centrodestra (inclusi Renzi e Calenda) e il PD che non riesce a cambiare posizione sulle armi (anche se nel partito non è che non ci siano altre posizioni, forse la Schlein tenta di farle emergere ma non credo ci riuscirà. Per me dovevano sciogliersi da tempo, continuano ad essere ambigui su troppe questioni).
    I 5S (Conte) nonostante il peccato originale dell’elezione della Ursula (chi si aspettava allora quello che avrebbe combinato?) mi sembrano convincenti; Santoro lo sto seguendo e deciderò all’ultimo, certo rischia di non raggiungere la soglia; AvS secondo me doveva orientare più il discorso sulla pace, la mossa di candidare Ilaria Salis ha polarizzato il discorso sui diritti umani, peraltro a senso unico: anche in Usa trasportano i prigionieri in catene, ma nessuno l’ha fatto notare.
    Insomma, come dicevo, non ho molta scelta…

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    • caro gio’, grazie due volte: per la risposta, che vedo scritta sul telefonino dal fatto che non c’erano a capo nel tuo commento e so che sul telefonino, se vai a capo parte il messaggio; quindi ce li metto io, leggendo.
      e il secondo grazie perché non ti sei offeso, per qualche critica, in verità blanda, ma oramai non si può dire altro in rete che come sei brava/o e bella/o, e hai confermato di avere un carattere aperto e positivo, che ti invidio.

      con questa messa a punto ci ritroviamo d’accordo su tutto, salvo che su un punto: quando scrivi chi si aspettava allora quello che avrebbe combinato? la von der Leyen. ti dico: chiunque la conosceva! e chi la votava doveva pur conoscerla… e bastava essere stati in Germania o almeno informarsi per conoscerla. ma qui i 5Stelle hanno pagato l’isolamento europeo, probabilmente, o il dilettantismo, oppure l’eccesso di Realpolitik; o tutte queste cose insieme.
      del resto, ricordo bene che in Italia fecero lo stesso col governo Draghi, e che Grillo diceva che era uno dei 5Stelle: probabilmente intendeva dire che era uno più pulito degli altri.
      e devo ricordare, per chiudere, che Grillo è di Genova, che i favori agli amici li faceva anche lui, e che non è finito sotto processo come Toti per traffico di influenze solo perché non ha cariche politiche ufficiali e perché soldi, almeno, non pare che ne abbia presi: ma il malaffare dei favori agli amici e delle spintarelle è stato anche suo.

      ma io mi rendo conto oramai di essere del tutto fuori dal tempo con questo mio moralismo: la storia di Mani Pulite è finita trent’anni fa quando Berlusconi ha convinto gli italiani che era meglio che smettessero di protestare contro i politici ladri, perché potevano rubare anche loro. così che adesso Toti è quasi un eroe, a sentire governo e stampa.
      del resto viviamo in un sistema – non solo italiano, ma di tutta la democrazia detta liberale, dove finanziare la politica è perfettamente legale, illegale è soltanto finanziare i politici individualmente, ma se paghi la struttura, va benissimo. che poi dal partito i soldi caschino nelle tasche individuali anche di chi li guida…
      ?lo sai? perché chiamano liberale la democrazia occidentale, caro gio… perché si fonda sulle liberalità dei ricchi ai partiti politici e ai politici direttamente…

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      • Sì, telefonino, ma la cosa è strana: se sempre dal telefonino entro nel tuo blog per commentare (ma anche su quello di quasi tutti gli altri) non me lo fa fare, se invece rispondo dalle mie notifiche, come ora, ce la faccio. Qui però diciamo che la forma è più difficile da controllare.

        In effetti quando ci furono le elezioni del 2019 della Von der Leyen si parlò; però ci veniva presentato lo spauracchio sovranista che quasi tiranno un sospiro di sollievo (ricordo i peana alla “maggioranza Ursula”). I 5S forse cercavano una legittimazione, comunque ci cascarono anche loro. Però si pensava anche che il pericolo fosse relativo, insomma, fino a quel momento le commissioni europee deliberavano sul burro cacao…
        Ma questi all’improvviso si sono trovati a gestire il COVID, i vaccini, il recovery fund … e poi la guerra!
        Si era a volte discusso con disappunti che l’Europa non avesse una politica europea comune, scavalcata dagli stati nazionali: questi si sono presi gli spazi, approfittando dell’inconsistenza soprattutto del governo tedesco, secondo me.
        E poi c’è stata una tempesta perfetta, in tanti governi (compreso il nostro, con Draghi) c’erano alla guida dei filo-atlantisti di ferro, che sono pure riusciti a scardinare neutralità che duravano dal dopo guerra.
        Non so chi verrà adesso, spero di cuore non la Von der Leyen, ma non credo purtroppo che le politiche cambieranno molto.

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        • credo che oramai rispondiate quasi tutti dal telefonino e io lo vedo dal carattere compatto dei commenti che mi arrivano, dato che scrivendo sul telefonino non si può andare a capo, come dicevo.
          oramai ci sono così abituato che oramai leggo i vostri commenti in modalità modifica e ci metto io i capoversi che mancano, per renderli più leggibili, a me stesso e ad altri, eventualmente.
          resta da riflettere su quali conseguenze abbia comportato nella vita dei blog il puro fatto tecnico che oramai si usa più il telefonino, con i suoi limiti operativi vistosi, che il pc oer accedere ad internet.
          questo ad esempio porta ad un ritorno alla prevalenza della comunicazione orale su quella scritta, e ci sto pensando…

          neppure io posso intervenire sul mio blog dal cellulare, ma credo che sia perché in qualche modo non mi ci sono iscritto lì; oppure i telefonini hanno scientemente messo in atto un boicottaggio anche tecnico dei blog come forma di espressione autonoma e non controllabile.

          la tua contro-analisi di questi cinque anni di politica europea non fa una piega.
          suscita in me stesso una domanda, alla quale non so rispondere. ma ?la Presidente della Commissione Europea non si può sfiduciare? dopo che è stata eletta. sembrerebbe di no, ma approfondirò. se fosse vero, avremmo già un bell’esempio di premierato irrevocabile per la durata del mandato, come quello che vuole la Meloni in Italia, esclusa l’elezione diretta da parte del cosiddetto popolo, nel suo caso.

          quello che è evidente è che l’Europa non riesce a darsi una dimensione politica autenticamente unitaria come le altre potenze regionali del pianeta: Cina, India, Russia, perfino Turchia, almeno nelle intenzioni.
          sembra destinata a restare area di pascolo semi-coloniale altrui, come per ora America Latina o Africa, anche se particolarmente grasso e ricco, e dunque per questo ancor più appetibile.
          da queste lezioni non mi aspetto nessuna svolta, perché il tema non è neppure sfiorato nella campagna elettorale, e se lo fosse farebbe probabilmente più perdere voti che portarne; quindi prevedo anzi semmai uno sviluppo ulteriore della disgregazione già in atto.

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