che puttanate gli oroscopi…

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e allora ?perché li guardi?

sapete com’è: il telefonino oramai mi perseguita con le sue notizie quotidiane, mirate su una pubblicità ossessiva; conosce le mie debolezze.

e del resto ?chi potrebbe resistere? se si legge che la Luna è entrata dal 6 maggio in non so quale nuova configurazione zoodiacale e che per tre segni si annunciano grandi novità positive.

metti che uno sia il Toro, ?che cosa costa dare un’occhiata alla notizia? tanto per ridere, naturalmente.

e !infatti!

ma adesso non chiedetemi quali sono gli altri due segni baciati dalla fortuna, non ho guardato, e oramai la notizia è sparita, avendo raggiunto il suo scopo.

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e figuratevi che cosa ho letto, cliccando; pressapoco questo: inizia un periodo strepitoso per i nati sotto il segno del Toro: energia vitale, ottimismo, apporti finanziari.

ottimo: sto per cominciare un dispendiosissimo rifacimento del tetto di una parte della casa e questo non può che migliorare il mio ottimismo.

del resto una ecografia, fatta martedì, ha sventato un nuovo allarme su un possibile tumore ad uno stadio anche avanzato, questa volta linfatico, e ditemi voi se non posso essere ottimista, al secondo allarme di questo tipo andato a vuoto in un anno, ben più del mio coetaneo re Carlo d’Inghilterra, certamente;

so bene che per legge statistica non potrà andarmi sempre bene così, ma intanto incasso e mi congratulo con me stesso.

intanto mi sono fatto anche una risata su quelle rassicuranti profezie online sui miei prossimi imprevisti guadagni, e scrivo questo post per dimostrare quanto appunto sono infondate…

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infatti, subito dopo quella lettura e una conversazione via whatsapp con mia figlia, mentre è bloccata alla stazione da un treno in ritardo di 70 minuti, quando chiudo, ecco un annuncio nuovo: to’, è di nuovo Siobhan.

?chi è? uno che a Londra sta preparando un documentario sulla strage del treno dello Sri Lanka provocata dallo tsunami di vent’anni fa, e mi aveva chiesto l’anno scorso il permesso di visionare i miei video che avevo montato sul mio viaggio dell’estate successiva in quelle zone, pubblicati su Youtube.

me lo aveva pagato oltretutto 250 euro, quel permesso, e poi io gli avevo mandato anche la cassetta originale delle riprese, di cui aveva fatto una copia.

ne ho parlato diffusamente l’anno scorso in diversi post, che cito alla fine per non spezzare il discorso qui.

poi non si era più fatto sentire, e io avevo pensato che le mie riprese erano veramente fatte così male, come effettivamente erano, che ogni prospettiva di utilizzo fosse caduta da sé.

ce n’erano secondo me di interessanti e anche tecnicamente un poco migliori, come quelle che avevo fatto sotto le tende di un campo profughi tra le case distrutte dal mare, parlando con alcuni sopravvissuti, ma erano al di fuori del suo interesse specifico, che era invece proprio concentrato sul treno.

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ma ?che cosa voleva Siobhan un anno dopo?

e ora penso che è da un anno che sta lavorando su questo progetto, vedi costanza…

soltanto dirmi che vogliono utilizzare un minuto e 5 secondi delle mie riprese per quel documentario di National Geographic, che poi girerà in tutto il mondo, e che mi offrono 1.500 euro per il disturbo; ?gli rimando il contratto firmato?

figuratevi la sorpresa… mi ha intanto fatto venire in mente che certamente la commercialista non avrà inserito i 250 euro dell’anno scorso nella mia dichiarazione dei redditi, e non saprei neppure sotto quale voce: ?diritti d’autore?

ma, a parte questo, naturalmente la mia autostima come filmmaker è salita alle stelle, in virtù del fatto che attribuiamo tutti un valore a quello che facciamo proporzionale al guadagno che produce; ma l’orgoglio è del tutto a sproposito, dato che il compenso arriva per quelle riprese artigianali e decisamente malfatte, e dipende esclusivamente dal caso.

oltretutto mi viene da ridere a pensare che a Londra mi hanno pagato 250 euro per visionare qualcosa che le 5 o 6 persone, che al massimo mi seguono quasi abitualmente sul mio canale Youtube, possono vedersi gratis ogni volta che vogliono, e se ciascuno dei mei 900mila clic in quella piattaforma mi avesse reso 250 euro, oggi sarei milionario…

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vi sento mormorare: sì, bortocal, grazie della notizia e forse anche della leggera invidia per il tuo karma da Cugino Gastone della Walt Disney che ci hai provocato, ma ci spieghi adesso che cosa c’entra questo racconto col titolo che hai dato al post?

capisco la domanda e mi spiego subito.

il vero centro di questa notizia non è quello che sembra: sta nel fatto che non ho inserito i 250 euro nella dichiarazione dei redditi (anche se spero di potere ancora rimediare); una analoga distrazione di vent’anni fa, seguita da altre sventatezze, mi portò ad una multa mostruosa di 5.500 euro per non avere denunciato circa 1.000 euro di straordinari ricevuti dalla scuola che dirigevo, pensando che li avessero già messi nel modello 101.

quindi io oggi ho realizzato il rischio di una grossa perdita finanziaria, dovesse seguirne una storia analoga, e non di una improvvisa pioggia di sterline convertite in euro da London.

eh già, le cose non sono mai del tutto quelle che sembrano.

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ma ammettiamo pure che il punto principale siano questi 1.500 euro che pioveranno dal cielo nei prossimi giorni, che so bene che sono per alcuni un salario mensile vero e proprio e mi ricompensano per un minuto di riprese fatte a casaccio.

allora, secondo voi, ?confermerebbero davvero che gli oroscopi ci azzeccano?

ma no! questo compenso straordinario occorreva prevederlo nel 2005, quando è stato effettivamente guadagnato, oppure nel 2024, quando hanno cominciato a porsi le basi per riceverlo; o forse prima ancora, quando Siobhan ha cominciato a pensare al suo documentario, senza che io avessi niente a che fare con questo suo progetto…

?che cosa c’entra il fatto che il messaggio mi è arrivato adesso? questa è soltanto una conseguenza di antefatti precedenti.

l’oroscopo avrebbe funzionato, come un oracolo della Pizia, se nel 2005 mi avesse detto: stai per fare qualcosa che si rivelerà discretamente redditizio.

sicuramente io, nel mio viaggio sullo stesso treno maledetto che lo tsunami aveva travolto facendo annegare tutti quelli che c’erano sopra, non avrei capito.

ma, se avessi intuito qualcosa, avrei fatto le mie riprese molto meglio, forse sarebbero state utilizzate per 5 minuti, anziché per uno soltanto, e avrei guadagnato ben di più, forse fino a 7-8mila euro, che mi farebbero gran comodo oggi, credetemi.

ma poi, e soprattutto, ?le stelle non hanno avuto niente da dire? a quei duemila che sono annegati in quel treno travolto dall’oceano; ?non potevano parlargli? e dirgli che era meglio restare a casa?

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no, come vedete, gli oroscopi non funzionano affatto.

l’unica cosa che funziona sono le strane coincidenze che la nostra mente stabilisce nel caos delle esperienze che la attraversano.

e se non sono stato persuasivo, mi dispiace: la colpa non è mia, ma del bias cognitivo o cattivo funzionamento della nostra mente,

dal quale non riuscite, anzi non riusciamo, a liberarci.

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ed ecco i link ai post dell’anno scorso su questa storia… da loro credo che si potrà risalire anche alle riprese di cui parlo lì e qui.

il primo link è del 30 giugno 2023, il secondo dell’1 luglio 2023, e il terzo anche, ed è un riepilogo complessivo della storia; in questi ultimi due si trovano anche i link ai video Youtube dei quali parlo.

5 commenti

    • in effetti, anche gli oroscopi ci azzeccano ogni tanto… 😉

      però la tua osservazione è meno innocente di quello che sembra: perché le previsioni del tempo pretendono di essere scientifiche, e gli oroscopi chiaramente no, anzi nascono esplicitamente da un pensiero superstizioso…

      se però poi, all’atto pratico, l’efficacia predittiva è quasi la stessa…

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  1. La tua storia della dichiarazione dei redditi mi ha fatto venire in mente una storia zen di cui ho letto in un libro di illusionismo.

    Un uomo aveva un cavallo, che una notte scappò dal suo recinto. I suoi vicini lo compatrono e l’uomo, imperturbabile, rispose: “Chi può dire cos’è bene e cos’è male?”.
    Il figlio dell’uomo, per ritrovare il cavallo, viaggiò fino ad una radura vicina, ed oltre all’animale di suo padre ne trovò altri due, che portò a casa. I suoi vicini allora si rallegrarono con lui, e l’uomo disse: “Chi può dire cos’è bene e cos’è male?”.
    Mentre tentava di addomesticare uno di quei cavalli, il figlio dell’uomo cadde e si ruppe una gamba. I suoi vicini maledirono questa sfortuna, e l’uomo ancora una volta affermò: “Chi può dire cos’è bene e cos’è male?”.
    Arrivarono in quella provincia gli emissari dell’imperatore, che stavano reclutando soldati per una guerra. Scartarono quindi il figlio dell’uomo, che aveva una gamba rotta… e così via.

    E forse è per questo che gli oroscopi non funzionano: noi uomini sappiamo davvero “cos’è bene e cos’è male”, quando ci capita?

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    • grazie! non voglio insinuare che tu l’abbia né detto né pensato, ma mi lusinga parecchio l’idea che il mio racconto, pur nella sua prolissità, possa essere accostato ad una storia zen e quasi le somigli.

      sì, il senso della mia riflessione era proprio questo: che tutto è assieme male e bene, e la prevalenza dell’uno o dell’altro aspetto è soltanto questione di punti di vista.

      che è come dire che non esistono un Bene e un Male assoluti, ma neppure il Bene e il Male in sé, dato che bene e male non son altro che relazioni.

      così capita spesso che qualcosa che giudichiamo un bene ci ponga in una situazione nuova ed apra nuovi problemi, ma per fortuna anche viceversa per quello che ci sembra un male e non sempre lo è del tutto…

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