I Promessi Sposi, Marx e l’ideologia ucraina – 462

a che cosa è servito avere studiato al liceo negli anni Sessanta? anche a leggere I Promessi Sposi.

In mezzo a questo serra serra, non possiam lasciar di fermarci un momento a fare una riflessione. Renzo, che strepitava di notte in casa altrui, che vi s’era introdotto di soppiatto, e teneva il padrone stesso assediato in una stanza, ha tutta l’apparenza d’un oppressore; eppure, alla fin de’ fatti, era l’oppresso. Don Abbondio, sorpreso, messo in fuga, spaventato, mentre attendeva tranquillamente a’ fatti suoi, parrebbe la vittima; eppure, in realtà, era lui che faceva un sopruso. Così va spesso il mondo… voglio dire, così andava nel secolo decimo settimo. I Promessi Sposi, cap. 8.

ti resta in mente, naturalmente se lo leggi con la mente sveglia dei quindici anni, e allora, in quegli anni di rovesciamento del conformismo di massa.

oggi non so più se qualche studente ci bada, anche se lo si legge o leggiucchia ancora a scuola.

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a che cosa è servito avere studiato al liceo negli anni Sessanta?

anche a leggere Marx, magari non in originale, e a comprendere che cosa vuol dire ideologia.

la parola l’aveva inventata Napoleone e gli serviva a deridere l’opposizione dottrinaria alla sua politica di potere.

ma è Marx che analizza il concetto a fondo e afferma, più o meno, che ideologica è ogni concezione che voglia rivestire di idee e principi astratti la concreta realtà dei fatti materiali, mascherandoli e dandone una surrettizia giustificazione – definizione di wikipedia.

Marx criticò e derise l’ideologia tedesca in una delle sue prime e fondamentali opere.

oggi bisogna fare altrettanto con l’ideologia ucraina: riderne.

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ovviamente i sostenitori di questa nuova ideologia parlano soltanto del sacrosanto principio della difesa dell’aggredito e del dovere di opporsi a un’invasione, come è giusto in generale.

peccato che il principio non risulta applicato praticamente mai, salvo quando fa comodo in vista di altri interessi, e comunque va commisurato sempre anche al proprio diritto alla vita e al benessere.

insomma difendere l’aggredito, sì, è un dovere morale, ma non a prezzo delle propria vita, vero?

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invasione è una parola che oggi è tornata spaventosamente di moda, tanto che tutto sembra un’invasione, non soltanto quella feroce di Putin in Ucraina,

ma perfino un rave party, i cui partecipanti, semmai, fanno male soltanto a se stessi.

oppure la richiesta di approdo di un gruppo di fuggiaschi in preda al mare.

ma anche qui Manzoni ci ricorda che l’aggredito e gli aggressori non sempre sono proprio quelli che sembrano.

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con questo non voglio dire che l’aggredito sia Putin, sia chiaro; però aggrediti erano certamente i separatisti russi del Donbass.

e chi non ha la memoria del lombrico, ricorda bene come la NATO nel 1999 bombardò per tre mesi la Serbia e Belgrado, facendo pure qualche migliaio di vittime e colpendo perfino l’ambasciata cinese, per costringere quel paese a concedere al Kosovo una indipendenza di fatto, oggi garantita dall’ONU.

e allora la cosa venne giustificata con massacri serbi, che erano in parte una invenzione mediatica, e comunque non avevano certamente raggiunto le dimensioni di quelli fatti dall’Ucraina nel Donbass.

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e allora? se parlassimo delle cose concrete, invece di parlare dei sacrosanti principi, sempre invocati per giustificare la cosa più lurida che ci sia nella cosiddetta civiltà umana, cioè la guerra?

siamo disposti a fare una guerra mondiale, forse anche nucleare solo per consentire agli USA di piazzare i loro missili in Ucraina, facendola entrare nella NATO, o per impedire l’autodeterminazione dei russofoni che vivono in quel paese?

nel 1962 Kruscev accettò all’istante di ritirare i missili sovietici da Cuba, pur di evitare un confronto nucleare e in cambio ebbe la garanzia che non ne sarebbero stati piazzati dagli USA in Turchi.

ma Kruscev, si sa, era un pericoloso comunista, anche se Mao lo definì revisionista proprio anche per questa sua decisione.

eppure oggi in Ucraina una pace ragionevole e relativamente giusta è a portata di mano, basterebbe volerla; è soltanto la ferocia della guerra condotta fin qui che la rende difficile e più difficile diventa via via che la guerra continua con le sue distruzioni e i suoi morti.

una guerra lunga lascia aperta soltanto la strada della pace imposta da un vincitore: e questa non è mai una pace giusta, e pone le premesse di guerre future.

ma noi in Occidente siamo i paladini della libertà, anzi della democrazia liberale.

così è stata ribattezzata la democrazia, con una parola foglia di fico, perché dire democrazia liberista proprio non si poteva, si sarebbe svelato l’inganno.

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è la stessa democrazia liberale che, per mano della declinante potenza inglese, si appresta dal mese prossimo ad attentare alla libertà dei commerci nei mari, per impedire le esportazioni russe, che l’Occidente ha liberalmente deciso di vietare a tutto il mondo, pare.

chi sono gli aggressori? chi sono gli aggrediti?

liceali di tutto il mondo, unitevi! 🙂

2 commenti

  1. Ci vorrebbe poi così poco a distinguere tra il popolo ucraino (compreso quello russofono), ingiustamente aggredito, ed il governo ucraino, che ha la sua parte non indifferente di responsabilità. Non dovrebbe essere difficile capire che dobbiamo aiutare il primo e far recedere dai suoi propositi il secondo…

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