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quando finisce una pandemia? nel nostro mondo girano due risposte.
la prima è quella cinese: quando nessuno si infetta più.
è una utopia, ci assicurano i nostri media, che arrivano a definirla criminale, visto che attenta allo sviluppo del PIL (che dovremmo piuttosto considerare una sciagura).
ha le sue difficoltà di qualche tipo: il risultato sfugge e perfino alcuni cinesi si esasperano per le misure di prevenzione.
l’Occidente del resto soffia sul fuoco, inferocito del fatto che un paese di un miliardo e 400 milioni di abitanti abbia un solo morto al giorno attualmente e ne abbia avuti sinora solo 5.233, anziché i 4 milioni e mezzo che avrebbe dovuto avere, per mantenere il passo con l’Italia e restare su una proporzione equivalente.
ma la Cina ha sacrificato un poco (neppure troppo) la sua crescita, per questo risultato, e purtroppo ha ridotto anche i nostri affari, per i compulsivi del PIL: cosa francamente intollerabile per questi tossicomani del denaro, in crisi di astinenza.
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la seconda definizione possibile è quella che si usa in Occidente, dove si concentra attualmente circa la metà dei morti da covid del mondo: una pandemia finisce quando diventa endemia.
endemica diventa dunque un sinonimo di innocua.
già, ma come si distingue la seconda dalla prima? cioé l’endemico dal pandemico.
il criterio (ragionevole) proposto è questo: se la circolazione di un virus non ha effetti evidenti sulla mortalità, che rimane in linea con quella degli anni precedenti allo scoppio dell’epidemia, allora l’infezione è diventata endemica, cioè tutto sommato accettabile (a parte i rischi di recrudescenza, non considerati).
accettiamo pure questa impostazione, che ha però un difetto: questo dato lo possiamo sapere soltanto a distanza di mesi, se non di un anno intero.
quindi su questa base non possiamo dire che in Italia il covid sia già diventato endemico, come vorrebbero farci credere.
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si ricorre allora ad un altro indice più utilizzabile, il famoso RT, indice di trasmissibilità, basato sui casi con ricovero ospedaliero:
se è inferiore a 1, siamo in una fase tendenzialmente endemica;
se superiore, siamo entrati in una fase pandemica.
ora l’ultimo indice RT reso noto oggi è salito a 1,14, da 1,01 di settimana scorsa.

quindi siamo sulla soglia di una nuova fase epidemica, con buona pace del governo, che però fa di tutto per sostenerla ed alimentarla.
quindi, miei cari e sparuti lettori: state tutti in campana, non mollate le precauzioni; accettate limitazioni ragionevoli, per tirare a campare.
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ma forse mi sono dilungato già troppo; passiamo ai dati.
questa settimana i nostri morti italiani sono 635, con una media di 90,7 al giorno.
erano 580 la settimana scorsa, 533 la settimana prima e 302 il 25 settembre: avanti così, in risalita costante dal 26 settembre, quasi un raddoppio in poco più di due mesi.
rispetto ai 580 morti di questa settimana 2022, il numero settimanale dei morti era stato pari, negli stessi giorni e negli anni passati, a:
5.056 nel 2020, con una media giornaliera di 722, nel pieno sviluppo della seconda grande ondata.
547 nel 2021, media giornaliera 78,1, in lieve crescita, ma sempre su valori inferiori agli attuali.
nel mese di novembre 17.021 morti nel 2020, 1.726 nel 2021 e 1.997 nel 2022 (tendenziale annuo 2022: 33mila).
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passando al solito confronto con altri paesi dell’Occidente:
USA: media giornaliera degli ultimi 7 giorni: da 321 della settimana scorsa a 270: continua il miglioramento, fino ad una situazione pari ora a circa la metà della nostra, in proporzione.
Regno Unito: media giornaliera degli ultimi 7 giorni: da 71 a 64, ancora miglioramento, e i numeri sono ora inferiori del 33% ai nostri, in proporzione.
Francia: media giornaliera degli ultimi 7 giorni: da 67 di domenica scorsa a 63; un lieve miglioramento ed ora la situazione è anche qui inferiore alla nostra di un terzo, in proporzione.
Germania: media giornaliera degli ultimi 7 giorni: da 140 della settimana scorsa a 103; un miglioramento, che pone fine alla recente anomalia tedesca ed ora rende i risultati tedeschi perfino un poco migliori dei nostri, in proporzione.
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insomma, guardando alle tendenze, non solo ci muoviamo in una linea diversa e peggiore da quella degli altri grandi paesi occidentali, peggiorando, come la settimana scorsa, ma siamo oggi in controtendenza rispetto a tutti gli altri.
peggioriamo mentre tutti gli altri paesi migliorano, e, in proporzione, abbiamo riconquistato il primato negativo che avevamo tra loro a inizio 2020.
per ora su numeri blandi; ma lasciate fare a questo governo e la situazione peggiorerà ancora.
Noi abbiamo mollato tutti i freni, ieri sono stato a teatro prendendo treno e metro: ormai chi mette le mascherine si conta sulle dita di una mano. E anche oggi uno dei coristi, ultrasettantenne con quattro vaccinazioni, manda il messaggino: oggi non ci sarò, sono positivo al Covid… sentivo non so che dottore alla radio dire che ormai sappiamo come conviverci e non si tornerà più indietro, e i cinesi stanno approcciando male. Mi sa che il Covid ci sopravviverà…
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il covid ci sopravviverà certamente; questo lo sapevamo già tre anni fa, noi che non abbiamo mai creduto alla bufala scientista dell’immunità di gregge.
anche io ieri sera ero a una manifestazione in un teatro con più di un centinaio di persone; con la mascherina eravamo in tre, che io abbia visto.
senza farne un feticcio e calibrandone l’uso (ho visto ancora una signorina che guidava l’auto con la mascherina, da sola), la mascherina è utile anche contro l’australiana bis (la chiamo così perché la prima australiana, quella del 1957, uccise la mia nonna materna).
contro l’influenza mi sono vaccinato con un vaccino normale; però dico a chi è recidivo che la prudenza non è mai troppa.
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Già, un morto al giorno, solo, un paese criminale.
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